sabato 14 dicembre 2013
Michelin sta lavorando ad un progetto per poter costruire a partire dal 2020 i pneumatici per auto utilizzando paglia, legno e barbabietole da zucchero. Sul Programma BioButterfly insieme a un'altra azienda ha già investito 52 milioni di dollari
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Dal 2020 in poi i pneumatici per auto potrebbero essere fabbricati senza dover ricorrere a materiali
derivati dal petrolio, ma semplicemente utilizzando le
barbabietole da zucchero, la paglia e il legno. E' l'obiettivo a cui punta Michelin che, allo scopo, ha stretto un accordo con il gruppo francese Tereos, il quarto produttore al mondo di zucchero e specialista anche nel settore dell'alcol ricavato dalle barbabietole.
 
Il progetto a cui Michelin e Tereos lavoreranno nei prossimi anni è stato battezzato BioButterfly per ribadirne le finalità ambientali, anche se il vero traguardo da raggiungere è  l'indipendenza da eventuali criticità nella filiera del butadiene, uno dei principali componenti base - e derivato dal petrolio - con cui viene fabbricata oggi la gomma sintetica.
 
"Ci aspettiamo una carenza di butadiene - mette in guardia Vicent Ferreiro, responsabile marketing strategico e partecipazioni di Michelin - entro il 2020". In effetti il prezzo del butadiene è raddoppiato nel corso del 2011 e del 2012 e, nonostante sia oggi sceso, resta tra le preoccupazioni dei fabbricanti di pneumatici.  "La pressione al rialzo tornerà - fa notare Ferreiro - e non possiamo star qui con le mani in mano". L'alternativa a questo
elemento base nella catena produttiva delle gomme si chiama bio-butadiene ed è ricavato da processi chimici che partono dalle biomasse e dall'alcol che se ne può ottenere.
 
Il programma BioButterfly sarà gestito congiuntamente da Michelin e Tereos, con un budget che - secondo Autoactu.com - si aggira attorno ai 52 milioni di dollari. Le due Aziende, che
realizzeranno un impianto pilota per la produzione del bio-butadiene, avranno anche il sostegno dell'ente pubblico IFP Energies Nouvelles e della sua sussidiaria Axens, che sono sono unite alla Environment and Energy Management Agency che, a sua volta, finanzierà il progetto con 20 milioni di euro.
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