venerdì 9 aprile 2010
Lo stop di via Nazionale per le nuove emissioni: carente rispetto delle norme su usura, antiriciclaggio e trasparenza. Il provvedimento arriva dopo gli accertamenti nell’ambito dell’inchiesta di Trani sulle carte revolving. La società pronta a collaborare. L’Adusbef all’Antitrust: si blocchino anche gli altri erogatori.
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American Express dal 12 aprile non potrà emettere nuove carte di credito. Il clamoroso stop arriva direttamente da Bankitalia dopo i controlli effettuati a seguito dell’indagine aperta dalla Procura di Trani sulle modalità di calcolo di interessi sulle carte revolving partita dalla denuncia di un cliente della società finanziaria. L’istituto di via Nazionale ha accertato «irregolarità e carenze rispetto alla normativa di contrasto al riciclaggio e alla normativa contro l’usura». Lo stop – tiene a chiarire la stessa società – non riguarda l’operatività delle carte già esistenti, i cui titolari posso quindi usarle regolarmente.Il documento dell’Area vigilanza bancaria e Finanziaria, firmato dal direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, «impone in via cautelare e d’urgenza» alla succursale italiana dell’American Express «il divieto di intraprendere nuove operazioni con specifico riferimento all’emissione di carte di credito». E invita la società a predisporre «un piano organico di interventi che consentano alla struttura italiana di dotarsi di assetti organizzativi, presidi di controllo e sistemi informativi adeguati all’esercizio di attività regolamentate secondo la legge italiana e comunque coerenti con l’esigenza di rispettare le disposizioni vigenti in Italia in materia di usura, antiriciclaggio e trasparenza». Il divieto «potrà essere rimosso solo quando siano state definitivamente sanate le irregolarità e le violazioni rilevate».American Express Italia ha fatto sapere di essersi immediatamente attivata per realizzare «un aggiornamento dei propri sistemi informativi e procedure per aderire ancora più strettamente alla normativa applicabile ai prestatori di servizi di pagamento e agli intermediari finanziari in Italia».Un provvedimento rigoroso che arriva nell’ambito di una inchiesta, quella di Trani, che ha evidenziato diversi casi di revolving con tassi superiori alle soglie di usura. Dalla verifica della Banca d’Italia risulta «l’assenza di procedure e controlli adeguati ha determinato frequenti superi del tasso di soglia nei casi di inadempimento contrattuale». Non sarebbe questo il primo caso del genere. Anche Diners Club Italia era stata oggetto di un blocco all’emissione di carte nello scorso settembre sempre da parte di Bankitalia, con la richiesta di ottemperare alla normativa sull’antiriciclaggio (la Diners ha precisato comunque di aver «intrapreso tutte le misure e gli investimenti necessari»).L’ultima decisione di Bankitalia ha rilanciato fortemente il dibattito sulle carte revolving e i consumatori passano all’attacco. L’Adusbef in particolare – che si è costituita parte civile nell’indagine e definisce il provvedimento «storico» – ha inviato all’Antitrust una richiesta per sollecitare il blocco delle carte di credito emesse anche da tutte le altre società. «C’è un pericolo serio e tangibile per i consumatori e utenti di tutte le altre carte di credito ai sensi del codice del consumo», afferma il presidente, Elio Lannutti. «La prassi commerciale afferente in particolare alle carte revolving è infatti universale e i rilievi compiuti da Banca d’Italia nei confronti di American Express si devono considerare estensibili anche agli altri erogatori dei medesimi strumenti di debito. Carte revolving periziate a tassi usurari del 251% non possono più circolare».
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