martedì 31 maggio 2016
​Le condiderazioni finali del governatore Visco: necessari investimenti pubblici mirati e sostegno ai redditi dei meno abbienti. Ma le banche devono ridurre sportelli e addetti (Eugenio Fatigante)
Bankitalia: si deve, e si può, fare di più
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Il messaggio di fondo è in quelle 8 parole: «Si deve, e si può, fare di più». Parla di «chiari segnali positivi» per l'economia italiana, soprattutto per la domanda interna, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in occasione delle sue quinte Considerazioni finali. Ma «la ripresa è ancora da consolidare» e «sono deludenti le valutazioni» sul nostro potenziale di crescita. Per riprendere il sentiero della crescita Via Nazionale indica anche una ricetta, consegnata al governo: «È necessario il rilancio di investimenti pubblici mirati, un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale sul lavoro e misure di sostegno ai redditi dei meno abbienti». E bisogna farlo tracciando una strada duratura, considerando che secondo Bankitalia il pur modesto aumento del Pil (+0,8%) è da ascrivere soprattutto agli effetti della politica monetaria della Bce più che agli stimoli degli interventi governativi. E tuttavia i segnali importanti ci sono. Tra i principali Visco cita i lievi passi in avanti del Mezzogiorno e la ripresa dell'occupazione: «La domanda di lavoro è tornata a crescere a un ritmo superiore alle attese di un anno fa», però «resta troppo alta». Un ampio capitolo del discorso è stato dedicato alle responsabilità di un’Europa vista sempre più «come parte del problema» e «sempre meno come la soluzione». A partire dalle crisi bancarie dove, sorvolando un po’ sulle responsabilità nazionali e sulla parte di tutela dei risparmiatori, è tornato a chiedere una revisione del bail-in. Infine, il governatore ha sostenuto che sui crediti deteriorati «siamo a un punto di svolta» e ha mostrato apprezzamento per il fondo Atlante messo in campo dalle banche stesse. E ha esortato a procedere ancora sulla via delle aggregazioni fra istituti, anche per ridurre i costi operativi di un sistema che, comunque, deve proseguire nella riduzione di sportelli e, quindi, anche di addetti.
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