lunedì 26 giugno 2017
Il Consiglio dei ministri ha varato domenica il decreto che oggi è stato pubblicato in gazzetta. Via libera dalla commissione Ue al salvataggio di Stato
Le Venete ad Intesa. E lo Stato ci mette 5 miliardi
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Le banche venete passano a Intesa. Il governo domenica ha approvato il decreto legge d'urgenza per il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza: lo Stato parteciperà all'operazione con un esborso di 5,1 miliardi, risorse già finanziate con il debito aggiuntivo di 20 miliardi messo in campo con il decreto salva-risparmio di Natale. Ma mette sul tavolo anche una garanzia per altri 12 miliardi.

La Gazzetta Ufficiale di oggi ha pubblicato il decreto legge con disposizioni urgenti per la liquidazione coatta amministrativa dei due istituti che quindi è già in vigore.

Il contratto per la cessione di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza a Banca Intesa include una clausola risolutiva in caso di mancata conversione del decreto legge o se la conversione dovesse comportare modifiche più onerose per l'acquirente. Lo rende noto un comunicato della stessa Banca Intesa che stamattina fa un balzo in Borsa del 3,52%.

Bankitalia ha confermato l'avvenuta cessione di Venete Banca e Banca Popolare di Vicenza a Banca Intesa e ha annunciato la nomina dei commissari liquidatori peri due istituti. Per entrambe le banche, si legge in una nota, è presente l'ex amministratore delegato di Popolare Vicenza, Fabrizio Viola. Per Popolare Vicenza gli altri due commissari sono Claudio Ferrario e Giustino Di Cecco. Per Veneto Banca invece Alessandro Leproux e Giuliana Scognamiglio.

La crisi delle banche venete ha raggiunto "livelli" tali che hanno reso necessario "un intervento di salvataggio per evitare i rischi evidenti a tutti di un fallimento disordinato", ha sottolineato il premier, Paolo Gentiloni, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Il decreto varato, ha aggiunto, "consentirà di rassicurare e di stabilizzare la situazione". Un salvataggio, ha assicurato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, "nel pieno rispetto delle regole Ue" e che prevede un esborso effettivo dello Stato di 5,1 miliardi che non impatterà sulla finanza pubblica. L'unica alternativa sarebbe stata secondo Padoan la liquidazione disordinata o il cosiddetto spezzatino che avrebbe completamente distrutto la capacità operativa delle due banche. Che invece continueranno invece a operare di fatto come componenti del gruppo Banca Intesa e non ci sarà, ha assicurato il ministro, nessuna interruzione dell'attività degli sportelli.

Dal canto suo, il numero uno di Intesa San Paolo Carlo Messina ha fatto sapere che non ci saranno licenziamenti ma solo uscite "su base volontaria" (si parla di 1200 esuberi più altri 2800 di Intesa): proprio su questo, i sindacati di categoria chiedono a gran voce l'apertura di un confronto.

A favore dell'operazione saranno mobilizzate risorse fino a un massimo di 17 miliardi. Nel dettaglio, l'esborso effettivo dello Stato sarà di 5,185 miliardi: 4,785 miliardi per l'anticipo di cassa per finanziare le operazioni necessarie per mantenere la capitalizzazione e il rafforzamento patrimoniale di Banca Intesa e 400 milioni a copertura delle garanzie che sono attivate in prospettiva per fronteggiare eventuali imprevisti legati al completamento della due diligence sullo stock di sofferenze, oltre ad altri rischi.

L'ammontare complessivo massimo delle garanzie offerte è di 12 miliardi: fino a 6,3 miliardi per la retrocessione dei crediti che non risultino in bonis e oltre 4 miliardi per crediti in bonis ma ad alto rischio. "Non si tratta di un esborso dello Stato effettivo - ha precisato il ministro - ma di risorse mobilizzate e l'esborso effettivo è di 5 miliardi".

I risparmiatori retail e gli obbligazionisti senior delle banche venete saranno rimborsati al 100% grazie a risorse messe a disposizione dal pubblico e risorse aggiuntive messe a disposizione da Banca Intesa. Al salvataggio delle banche venete si applica infatti il burden sharing che prevede la protezione dei correntisti e degli obbligazionisti senior. Si prevede un'approvazione lampo in Parlamento e lo stesso Gentiloni ha auspicato "un sostegno ampio" da parte delle due Camere.

Via libera già ieri sera dalla Commissione europea. "Gli aiuti di Stato sono necessari per evitare una conseguenza economica in Veneto per la liquidazione delle banche", commenta la commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager annunciando la decisione.

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