sabato 30 aprile 2016
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ROMA Rimborsi forfettari fino all’80% a favore degli obbligazionisti subordinati a reddito medio-basso, colpiti dal default delle quattro banche regionali (Marche, Carichieti, Carife ed Etruria). Gli altri risparmiatori coinvolti, a partire da coloro che hanno acquistato le obbligazioni dopo il 12 giugno 2014, potranno ricorrere all’arbitrato. Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri sera l’atteso decreto sulle banche, nel quale il capitolo sui ristori era quello più atteso. Ma nel pacchetto ci sono anche misure in materia di procedure fallimentari che permetteranno alle banche di accelerare il recupero crediti dalle imprese: «Si passerà da 6-8 anni a 6-8 mesi», ha assicurato Renzi. La questione rimborsi riguarda 10.500 obbligazionisti subordinati delle quattro banche per le quali il governo ha attivato nel novembre scorso la procedura di risoluzione. Un caso che tiene banco da mesi nella polemica politica, reso più delicato dal fatto che il padre del ministro Maria Elena Boschi era dirigente di uno dei quattro istituti, Banca Etruria. La vicenda «è stata volutamente e strumentalmente raccontata diversa dalla realtà», ha accusato il premier nella conferenza stampa a fine Consiglio dicendo di volersi togliere qualche «sassolino dalla scarpa». «Siamo intervenuti salvando i correntisti che sarebbero andati a gambe all’aria – ha rimarcato – e non vi è stato alcun elemento di favore per i manager o la struttura delle banche che sono state messe in risoluzione. I cittadini hanno salvato i propri soldi, ci sono sanzioni per i manager e i commissariamenti. La verità al netto della propaganda è che il nostro atteggiamento è stato molto rigoro- so e serio» e «ha fatto rispettare le regole senza guardare in faccia nessuno». Il passaggio di ieri è stato rinviato per settimane. Era necessario mettere a punto una normativa che convincesse la Ue. La nuova disciplina sul bail-in per i fallimenti bancari rende molto più difficile rimborsare gli obbligazionisti e impedisce aiuti di Stato. I soldi per i risparmiatori annunciati ieri arriveranno tutti dal sistema bancario. Per i rimborsi ci sarà quindi un doppio binario. Quello diretto, per chi ha un reddito lordo inferiore ai 35mila euro o un patrimonio mobiliare sotto i 100mila. Sarà dell’80% ma potrebbe scendere se il risparmiatore ha ottenuto rendimenti positivi dai bond. Per gli altri invece la verifica sarà fatta da un collegio arbitrale e potrà riguardare i risparmiatori sopra le soglie di ricchezza indicate e le 158 persone che hanno acquistato dopo il 12 giugno 2014 sul mercato elettronico secondario (cioè non direttamente dalle banche al momento dell’emissione dei titoli) a prezzi scontati. «Definirli truffati è un po’ difficile, ma avranno la possibilità di ricorrere all’arbitro », ha affermato il premier. La data che il decreto fissa come discrimine è quella del recepimento della direttiva europea sul risparmio. Ad avere diritto ai rimborsi automatici sarà «un po’ più della metà» degli oltre 10.000 obbligazionisti coinvolti, ha spiegato poi il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, invitando a «essere cauti» sulle cifre: «Sono stime da verificare, dipendono dalle soglie e stiamo facendo dei conteggi ». Ad ogni modo serviranno più risorse rispetto ai 100 milioni indicati nella legge di Stabilità. L’ammontare complessivo, ha detto il ministro, «dipenderà dall’effettiva implementazione non solo di chi chiede il rimborso automatico ma dagli esiti dei processi arbitrali». Comunque i fondi «non saranno razionati. Ci saranno soldi per tutti quelli che hanno diritto, soldi che provengono dal sistema bancario». Positivo il commento a caldo del presidente dell’Anac Raffaele Cantone, che dovrà occuparsi degli arbitrati. «Mi sembra una soluzione che alla fine, sebbene sia passato del tempo da quando il problema si è posto, soddisfi i risparmiatori perché per la maggior parte di loro l’indennizzo sarà automatico». Mentre per l’Autorità ci sarà «uno sforzo molto ridotto rispetto a quanto prospettato all’inizio». Il decreto di ieri istituisce infine il pegno non possessorio, uno strumento che dovrebbe rafforzare la concessione dei crediti alle imprese. Mentre il taglio dei tempi sul recupero crediti punta a favorire lo smaltimento delle sofferenze bancarie. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le misure
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