sabato 30 aprile 2016
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È un «no» secco la risposta del Cda di Banca Carige alla proposta del fondo Apollo che si era fatto avanti per farsi carico di 3,5 miliardi di euro di sofferenze, a fronte di un aumento di capitale riservato da 500 milioni che lo avrebbe fatto diventare il maggiore azionista, con il 51%. Resta l’apertura a un possibile negoziato su basi diverse. L’assemblea degli azionisti di Cir riunitasi a Milano sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti ha approvato il bilancio 2015, chiuso con ricavi di 2.544,4 milioni, in crescita del 6,3% rispetto al 2014. L’utile netto si attesta a 42 milioni rispetto a una perdita di 23,4 milioni nel 2014. Nel 2015 il rosso scende a 200 milioni Alitalia ha chiuso il 2015 con una perdita di 199,1 milioni di euro, contro il rosso di 580 milioni del 2014. Ricavi a 3,3 miliardi e il ritorno ai profitti è fissato entro il 2017. La compagnia ha trasportato poco più di 22 milioni di passeggeri. Amber: con Lactalis peggio dell’era Tanzi Amber Capital, Fil Investment e Setanta Asset Management, soci di Parmalat con quota del 4,25%, hanno presentato la proposta di candidatura di Marco Pedretti come presidente del collegio sindacale. Sotto la gestione di Lactalis «riteniamo che la situazione attuale di Parmalat possa essere considerata addirittura peggiore rispetto all’era Tanzi» ha detto il rappresentante di Amber, Arturo Albano, Recchi: «Miglioriamo gli obiettivi» Telecom Italia aggiornerà in occasione del prossimo Cda del 13 maggio i propri target. Lo ha annunciato il presidente esecutivo Giuseppe Recchi in una conferenza stampa. «Ci sarà un consiglio per un aggiornamento anche ai mercati delle prospettive, una review degli obiettivi. Stiamo facendo una revisione dei target previsti, anche alla luce di quanto maturato nel primo trimestre». Nel primo trimestre rosso di 792 milioni L’Eni ha chiuso il primo trimestre 2016 con una perdita netta complessiva di 792 milioni di euro. Il dato incorpora un utile di competenza Eni delle discontinued operations pari a 11 milioni legato principalmente alle modalità di rilevazione dei risultati di Versalis, in procinto di essere venduta, e la svalutazione di 441 milioni della partecipazione Saipem per allineamento al fair value alla data della cessazione del controllo del 22 gennaio scorso.
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