lunedì 23 aprile 2012
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​Nel primo trimestre 2012 calano le imprese in grado di fronteggiare il proprio fabbisogno finanziario senza alcuna difficoltà (36,1%) e, per la prima volta dal 2008, quelle che ottengono meno credito di quello richiesto o non lo ottengono (quasi 37%) sono più numerose di quelle che lo ottengono. Lo rileva Confcommercio. Secondo i risultati dell'Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel primo trimestre del 2012 realizzato da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con FormatRicerche, nei primi tre mesi dell'anno le imprese del terziario che si sono rivelate in grado, senza alcuna difficoltà, di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario sono diminuite al 36,1% (dal 41,8% del trimestre precedente). Il 48,6% (dal 47% precedente) delle imprese ha affermato di essere stata in grado di fare fronte ai propri impegni, ma con qualche difficoltà; mentre il 15,3% ha affermato di non essere riuscita a farefronte al proprio fabbisogno finanziario (erano l'11,2%).In particolare, le imprese del Nord-Ovest sono riuscite meglio di altre a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario nel trimestre, mentre resta molto grave - evidenzia il rapporto - la situazione registrata presso le imprese del Mezzogiorno. Le imprese che più fanno registrare un qualche genere di difficoltà con riferimento alla liquidità sono state le microimprese e le piccole imprese, nonchè le imprese operative nel settore del turismo. In particolare è diminuita la percentuale delle imprese che ottengono il credito con un ammontare pari o superiore rispetto alla richiesta (34,2% contro il 35,8% precedente). Aumenta inoltre la cosiddetta 'area di irrigidimentò (che somma le imprese che si sono viste accordare un credito inferiore a quello richiesto e quelle che non l'hanno ottenuto affatto), che ha colpito il 36,9% delle imprese del terziario: per la primavolta dal 2008 questa fetta è risultata superiore alla percentuale di imprese che hanno visto accordarselo con un ammontare pari o superiore alla richiesta. L'irrigidimento del credito è particolarmente forte nel Mezzogiorno dove raggiunge il 44%. Molto alta (19,3%) infine la percentuale delle imprese del terziario in attesa di conoscere l'esito della propria domanda, segno forse della cautela delle banche. Peggiora infine il giudizio sul costo dei finanziamenti, ma è negativa anche la percezione riguardo alla durata temporale del credito e alle garanzie richieste da parte delle banche.
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