lunedì 25 marzo 2019
Aumenta la richiesta di pacchetti assicurativi mentre resta alta l'incertezza delle famiglie sul futuro
Aumenta il numero di italiani che investe nelle pensioni integrative (Ansa)

Aumenta il numero di italiani che investe nelle pensioni integrative (Ansa)

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Rallentamento della crescita economica e apprensione per la propria salute e quella dei propri familiari sono fra i primi motivi di insicurezza per gli italiani; ma la maggior parte sceglie ancora un atteggiamento “rinunciatario" piuttosto che affidarsi in modo consapevole a polizze e strumenti di autotutela. Emerge che il 32% delle nostre famiglie si ritiene ancora economicamente fragile e oltre 1/6 fatica ad arrivare alla fine del mese. Solo il 38% delle famiglie invece guarda al domani con fiducia: una situazione sicuramente migliore di 5 anni fa (18%), ma in lieve contrazione rispetto al 41% di gennaio 2017.

Tra le principali fonti di incertezza vi sono il timore di eventi imprevisti che minacciano il mantenimento dello stile di vita o l’equilibrio familiare, come la capacità di far fronte spese non programmate. Il 18% delle famiglie non riesce a farvi fronte, numero che sale a quasi una famiglia su quattro quando è presente un anziano. Anche la paura della malattia e dell’invalidità (propria o di un familiare) e delle sue conseguenze economiche sul nucleo familiare si colloca ai primi posti , specialmente nei nuclei monogenitoriali con figli conviventi. Si registra inoltre un’elevata percettibilità per la propria non autosufficienza e per la morte del partner, meno per la propria, tranne nel caso in cui si tratti di nuclei monogenitoriali. Nonostante i timori e le insicurezze, le famiglie restano reticenti verso l’utilizzo di forme di autotutela finanziaria L’83% continua a far leva sulla solidità della rete familiare, il 68% sulle proprie disponibilità immobiliari per superare gli imprevisti e ben il 41% sul sistema pubblico di assistenza. Ma si tratta di soluzioni non tollerabili e sempre meno proficue, a causa del cambiamento socio-economico e culturale in atto. Elemento positivo invece è costituito dal dato in crescita rispetto al biennio precedente secondo il quale il 61% degli italiani pensa a una buona polizza assicurativa e il 52% a un piano pensionistico integrativo. Attualmente il 45% è titolare di una polizza vita, meno del 35% di una polizza infortuni o salute e circa il 3% di una copertura long term care, per effetto dell’impianto culturale tipico del nostro Paese ancora solidamente ancorato a fatalità e scaramanzia. Eppure vengono spesi parecchi soldi per fronteggiare la non autosufficienza; e le previsioni non sono rosee per il futuro; inoltre le donne sono maggiormente in apprensione rispetto agli uomini e le preoccupazioni riguardano il timore di non avere una pensione ragionevole, di non riuscire ad occuparsi della vecchiaia dei propri cari e l'instabilità del lavoro.

D'altronde si rileva come sono molti gli italiani che negli ultimi dodici mesi hanno stipulato una polizza sanitaria privata preferendo affiancare ai servizi della sanità pubblica la sicurezza di un'assicurazione salute. I lunghi tempi di attesa e il costo del ticket riferibili al SSN hanno spinto parecchi consumatori a rivolgersi alle compagnie di assicurazione per tutelarsi con polizze sanitarie private. Infine è già in atto la rivoluzione del medtech: sono parecchi i consumatori che usano la tecnologia (Internet, App,) per la cura del benessere e per tenersi in forma, ma la rivoluzione digitale riguarda anche la parte dei servizi: la cartella clinica elettronica e la rete di medici specialisti a disposizione in caso di necessità. Le App o strumenti per monitorare lo stato di salute, gli sconti per le cure attraverso una rete di medici specialisti o dentisti convenzionati. Anche se il medico per la quasi totalità è insostituibile. Crescono inoltre le sottoscrizioni di polizze di tutela legale: trattasi di garanzie accessorie offerte dalle compagnie assicurative che intervengono per coprire le spese da sostenere per i contenziosi legali. Inoltre da alcuni anni a questa parte è cresciuta la sensibilità degli operatori economici locali sul rischio informatico chiamato cyber risk e le polizze esistenti tendono a risolvere i problemi inerenti alla determinazione del danno che ne consegue. In leggera crescita rispetto agli ultimi dodici mesi anche le sottoscrizioni delle polizze TCM, il cui acronimo sta per temporanea caso morte assicurando ai beneficiari un capitale immediato con la quale far fronte alla dipartita imprevista dell'assicurato. Infine particolarmente gradite alla clientela retail le polizze cpi che offrono la copertura di subentrare nel pagamento delle rate qualora il debitore per diversi motivi si trovi in difficoltà ad onorare il debito.

*responsabile Commerciale, area Corporate

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