mercoledì 20 febbraio 2019
In aumento la sottoscrizione di polizze vita: i due terzi vengono sottoscritte in banca
Gli italiani tornano ad assicurarsi
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La raccolta premi nei rami vita e danni nel nostro Paese si conferma a discreti livelli, in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Spaventati dallo spread, i risparmiatori ora chiedono più protezione. E trovano risposte da assicurazioni e banche. Il bisogno di protezione è in crescita anche tra la clientela Retail spaventata dall’incertezza riguardo al futuro dell’economia dopo l’impennata dello spread legata al destino del debito pubblico.

È proprio il settore più rilevante, il ramo vita, a influire maggiormente sul risultato complessivo, proseguendo il trend positivo degli ultimi anni. In particolare nel comparto Vita sono di gran moda le polizze multiramo, che combinano gestioni separate (ramo I) e unit linked (ramo III) in quantità variabili. Proprio le polizze di ramo I e III vendute singolarmente continuano a perdere terreno rispetto ai prodotti multiramo, anche se dopo l’estate le prime hanno avuto una ripresa per via della turbolenza dei mercati che ha spinto gli investitori verso soluzioni più prudenti Nelle polizze legate a fondi prevale la modalità di sottoscrizione con premio unico, tra i prodotti rivalutabili del ramo I il peso di premi annui e premi ricorrenti è più elevato, raggiungendo il 22% dei premi. Sportelli bancari e uffici postali si confermano il canale principale di raccolta delle polizze vita, ma, vedono comunque calare la propria quota di mercato di circa il 2%, mentre i consulenti finanziari hanno ora un peso di un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente; le agenzie con mandato, leader nella distribuzione del ramo danni, contribuiscono per il 15% alla raccolta vita, marginale il peso di broker e delle altre forme di vendita diretta.

Relativamente alle polizze individuali, il canale bancario e postale raccoglie oltre due terzi dei premi relativi alle polizze di ramo I e poco più del 55% di quelle di ramo III, per i promotori finanziari le percentuali sono, rispettivamente, del 9% e poco meno del 36%. Confrontando i dati, si nota che gli sportelli bancari hanno leggermente perso quote di mercato nel ramo I, ma hanno visto crescere di oltre due punti percentuali la loro quota nel ramo III, comparto dove il peso delle reti di consulenza appare in calo. Il maggior numero di novità ha riguardato le polizze rivalutabili di ramo I. Va sottolineato che i prodotti rivalutabili lanciati nel corso degli ultimi anni prevedono ormai quasi esclusivamente tassi minimi garantiti pari a zero. La seconda tipologia di prodotto più numerosa tra le recenti novità è rappresentata dalle polizze multiramo, quelle che consentono di ripartire il premio tra una gestione separata di ramo I e fondi assicurativi di ramo III; solo terze le polizze unit linked. Altre novità hanno riguardato Pip – i piani individuali pensionistici in leggera crescita rispetto alle ultime rilevazioni.

Le nuove norme fanno poi chiarezza sulle figure che operano nel campo della distribuzione assicurativa, un concetto più ampio della pura intermediazione alla base della normativa esistente, e introducono una nuova e più completa definizione di “prodotto di investimento assicurativo” In parallelo con quanto previsto della Mifid II, sono state introdotte norme relative alla politica di governo e di controllo del prodotto. La distribuzione dei prodotti d’investimento assicurativo può essere effettuata anche prestando una consulenza al cliente; in questo caso, al fine di valutare l’adeguatezza del contratto offerto, l’intermediario dovrà acquisire anche informazioni in merito alle conoscenze ed esperienze del cliente e alla sua situazione finanziaria per poter raccomandare prodotti che siano anche idonei alla sua tolleranza al rischio e alla sua capacità di sostenere perdite.

*responsabile commerciale, area Corporate

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