sabato 15 giugno 2019
Dagli istituti di credito progetti di welfare e internazionalizzazione, programmi di accelerazione per start up innovative, percorsi formativi e servizi digitali
Nuove soluzioni a misura d'impresa
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Le banche cercano nuovi modi per sostenere le PMI: progetti di welfare e internazionalizzazione, programmi di accelerazione per start up innovative, percorsi formativi e servizi digitali per la gestione del business. Tutti metodi alternativi per riuscire a mantenere un buon rapporto tra banca e azienda, in una fase di riduzione costante dell'erogazione di credito. C'è chi propone servizi per le Start up per supportare le nuove imprese, oppure chi dedica speciali 'Unit Business' per favorire l’internazionalizzazione; per consentire alle imprese clienti di essere presenti e competitive sui mercati esteri, alcuni istituti hanno scelto di aumentare la presenza di strutture dedicate alle Pmi anche all’estero, mentre qualche Istituto ha sviluppato progetti di welfare e di sostegno alle realtà del terzo settore. Non solo, quindi, finanziamenti e credito per le Pmi. Nonostante il sistema bancario abbia erogato diversi miliardi in operazioni di finanza strutturata e per supportare le piccole e medie imprese in ambito Industria 4.0, le banche annunciano l’intenzione di lanciare nuove soluzioni che superino la tradizionale erogazione del credito - che resta comunque un’attività principale e necessaria di supporto all’economia reale - per favorire invece tematiche come formazione, capitale umano e intangibili. Non a caso c'è chi ha adottato un nuovo modello di rating, validato dalla BCE, per effettuare una valutazione creditizia che comprenda anche elementi qualitativi e immateriali che non erano quantificabili in precedenza. In modo, così, da premiare le aziende più dinamiche anche per aspetti non strettamente legate alla valutazione economica finanziaria.

Questa trasformazione nel rapporto tra banca e PMI inizia quindi dalle filiali. Vengono create strutture dedicate alle imprese, con maggiore focus sulla consulenza e servizi per un numero maggiore di clienti business. Il piano interesserà processi, sicurezza informatica, innovazione, strumenti di analisi avanzata, dialogo con le FinTech, estensione di piattaforme digitali e percorsi di acquisto multicanale per le imprese. Ci saranno servizi a distanza per aiutare i clienti. Ma le filiali rimarranno punto di riferimento per la consulenza e le operazioni complesse. Per quanto riguarda lo sviluppo delle imprese in alcuni casi sono state create delle Unit specializzate nella consulenza non finanziaria per lo sviluppo digitale con servizi di networking, strumenti per l’innovazione, soluzioni di noleggio a lungo termine e percorsi per la crescita e l’efficienza aziendale. Vi sono poi strutture che propongono percorsi formativi a supporto della crescita imprenditoriale e aziendale. per una formazione incentrata sulle tematiche del capitale e degli aspetti finanziari intangibili. Altro “cavallo di battaglia" è l'innovazione; la banca collabora per favorire la crescita di start up innovative che vengono accompagnate in percorsi di accelerazione, scalabilità, business development e internazionalizzazione; e se in passato le fintech venivano associate dalle banche al rischio di una perdita di ricavi, si è ormai aperta una fase di profonda sinergia in cui le start up svolgono un ruolo decisivo nell’evoluzione dei modelli di business ed operativi degli istituti di credito. Banche e fintech, collaborando insieme, hanno attivato un circolo virtuoso con il quale stanno riuscendo a frenare l’avanzata dei player digitali che, a loro volta, hanno iniziato ad assumere un atteggiamento collaborativo non solo sul tema del payment ma anche sul lending. Il trend Fintech è previsto in consolidamento anche per il 2019, con un aumento delle operazioni di acquisizione.

*Responsabile commerciale settore banking



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