sabato 15 luglio 2017
Nonostante la fine degli incentivi, grazie ai contratti a termine l'aumento ha toccato in particolare l'agricoltura e l'edilizia, mentre il lavoro autonomo è tornato a calare
Occupazione in crescita nel primo trimestre
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Nonostante la fine degli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato, in Italia l'occupazione cresce nel primo trimestre di quest'anno grazie ai contratti a tempo. Lo dice il Bollettino trimestrale della Banca d'Italia, secondo cui le retribuzioni contrattuali nel settore privato sono cresciute nei mesi invernali «a ritmi storicamente bassi», dello 0,5% su anno. Nella media di aprile-maggio l'incremento è stato dello 0,6%.

«Nonostante il venir meno degli incentivi alle nuove assunzioni a tempo indeterminato, nel primo trimestre del 2017 è proseguita la crescita dell'occupazione, trainata dalla componente a termine», rileva il Bollettino aggiungendo che «il numero di occupati ha continuato a espandersi anche nei mesi primaverili. Il tasso di disoccupazione è diminuito».

Per aprile e maggio, i dati preliminari della Rilevazione sulle forze di lavoro indicano un aumento dello 0,2% rispetto al bimestre precedente grazie ai lavori a tempo determinato. L'aumento dell'occupazione ha toccato in particolare l'agricoltura e l'edilizia, mentre il lavoro autonomo è tornato a calare.

Nel primo trimestre del 2017, il tasso di disoccupazione è sceso di due decimi di punto, all'11,6%; la riduzione è stata particolarmente marcata nella fascia di età compresa tra 15 e 24 anni (-3,4 punti, al 35,2%). Secondo i dati preliminari della Rilevazione sulle forze di lavoro, nella media del bimestre aprile-maggio il tasso di disoccupazione complessivo sarebbe ulteriormente diminuito mentre quello giovanile sarebbe salito (all'11,2% e al 36,1% rispettivamente).

In prospettiva, secondo Bankitalia, la dinamica delle retribuzioni dovrebbe essere frenata dall'andamento dell'inflazione al netto dei beni energetici importati (0,1% nel 2016 e, secondo le stime dell'Istat, 1,3 in media nel quadriennio 2017-2020) che si rifletterà nei rinnovi contrattuali.

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