giovedì 12 maggio 2016
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INVIATO A LA SPEZIA Il varo di un natante è di per sé un momento forte – se poi accompagnato dalle note del Dies irae di Verdi... –. Ma il varo di un 'giocattolino' da 28 milioni genera, oltre ad onde di emozioni, l’orgoglio. Quello del made in Italy che crea opere d’arte in tantissimi campi, nautica compresa. Qui a La Spezia, nel Golfo dei poeti, in questo abbraccio di mare dove far convivere turismo in forte crescita, portualità e cantieristica (senza trascurare l’economia della risorsa ittica) è il gioco delle tre carte. Eppure qui una realtà storica della cantierista del Bel Paese, Baglietto sabato scorso ha varato il 46 me- tri che inaugura la nuova linea Fast, uno yacht all’insegna di continuità ed evoluzione, frutto della collaborazione con la Francesco Paszkowski Design. Ispirate alle linee filanti degli yacht plananti in alluminio che hanno contribuito all’affermazione del brand nel mondo, le linee del 46m Fast esprimono dinamismo grazie a una prua grintosa, contrapposta alla poppa che riprende il family feeling del cantiere. Le finestre a scafo trapezoidali si alternano a quelle rettangolari su due livelli accentuando la forma slanciata. Ulteriore elemento dell’esterno è dato dalla forma compatta della sovrastruttura, poco sviluppata in altezza per favorirne l’aerodinamica. Grande attenzione anche agli spazi all’aperto, per accrescere il contatto col mare e con la parte di poppa che è una sorta di grande terrazza aperta sul mare. Gli interni, sempre a cura di Paszkowski insieme all’architetto Margherita Casprini, sono contraddistinti da volumi non comuni in imbarcazioni plananti di queste dimensioni. Tutto in alluminio, il 46m Fast può raggiungere la velocità di 28 nodi grazie a 2 motori Mtu 16V4000 e sarà presentato in anteprima mondiale ai saloni di Cannes e Monaco. Un nuovo biglietto da visita, quindi, per lo storico cantiere specializzato nella costruzione di imbarcazioni plananti in alluminio da 35 a 50 metri e megayacht dislocanti superiori ai 40 metri in acciaio e alluminio, a cui si affianca anche un’attività di refitting e di ricostruzioni navali. Il sito di oltre 35mila metri quadrati è stato oggetto di un notevole rinnovamento e ampliamento. Vi lavorano, spiega il direttore generale Michele Gavino, 47 persone – 45 anni l’età media –, ma grazie all’indotto «muoviamo circa 250 persone al giorno» coinvolgendo realtà manifatturiere da Savona a Viareggio, «tutte ditte italiane» sottolinea Gavino. Il dg ricorda che il fatturato ha toccato i 40 milioni, rispetto ai 35 dell’anno precedente: una buona notizia «in vista del raggiungimento del pareggio di bilancio che ci siamo prefissati per il 2017». Anche se, precisa, «per le stime 2016 è ancora presto, visto che abbiamo diverse negoziazioni in corso». D’altra parte siamo davanti a un mercato di nicchia che comunque è in fermento. Con «l’europeo e il nord americano che sono quelli che tirano di più – puntualizza il direttore commerciale Alessandro Diomedi –, ma funziona bene anche il centro America e quello orientale». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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