sabato 5 maggio 2018
Il 65% degli italiani si rivolge al web per l'acquisto: un'auto su due con chilometraggio alterato. Boiani (AsConAuto): «Occorrono nuove regole e un quadro normativo valido per tutti».
«Il mercato delle auto usate on-line? Troppa spazzatura»
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Auto usate, nella “giungla” online c'è troppa spazzatura: serve un nuovo quadro normativo per tutti gli
operatori del settore. È questo in estrema sintesi quanto sottolineato dal vicepresidente dell'Associazione Consorzi Concessionari Auto (AsConAuto), Giorgio Boiani, durante il convegno “La Capitale Automobile - Usato&Classic”, organizzato da Fleet&Mobility presso la sede dell'Aci. Secondo quanto emerso dall'incontro, il 65% degli italiani comincia la ricerca dell'auto da acquistare proprio sul web, senza però un'idea precisa su marchio o modello. Ciò nonostante il 40% delle auto offerte online trova un acquirente entro i primi 30 giorni e più della metà, alla fine, si rivolge a un concessionario.

Nel panorama spesso caotico delle offerte online (solo suSubito.it e AutoScout24 si contano oltre 800.000 veicoli in vendita), in troppi approfittano di lacune normative e anomalie sistemiche che confondono il consumatore e creano squilibri nel mercato. Ne è un esempio il fatto che migliaia di privati pubblicano gratuitamente e liberamente annunci senza alcun controllo, senza offrire garanzie e tutele al compratore, mentre i concessionari che vogliono sfruttare gli stessi canali di vendita online devono pagare le loro inserzioni, i cui contenuti devono osservare precisi obblighi di legge. «Nella giungla che disorienta il consumatore c'è tanta spazzatura - ha dichiarato il vicepresidente di AsConAuto, Giorgio Boiani - e secondo alcuni studi un'auto su due sul mercato dell'usato presenta alterazioni nel chilometraggio. Per portare ordine, chiarezza e sicurezza serve un nuovo quadro normativo più definito che sia di riferimento per tutti, non solo per gli operatori tradizionali».

«Se non si interverrà adeguatamente - ha proseguito Boiani a nome di oltre 900 concessionari e quasi 20.000 riparatori associati - il mercato dell'usato finirà inesorabilmente nelle mani dei singoli privati, con pesanti ricadute economiche e sociali per il settore e il suo indotto. La rete dei concessionari è strategica e imprescindibile soprattutto oggi, perché fa fronte a una domanda sempre più confusa e articolata con risposte condivise e sinergiche, a tutto vantaggio del singolo acquirente».

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