lunedì 7 aprile 2014
Timidi segnali di ripresa per il mercato delle auto di seconda mano. Gli operatori del settore: «Crisi economica e incertezza politica: solo dopo le elezioni europee capiremo di più»
COMMENTA E CONDIVIDI
Timidi segnali di ripresa del mercato dell’auto di seconda mano. Nel primo trimestre le permute che poi i commercianti venderanno ai clienti finali hanno segnato un decremento in volume dello 0,80% con 1.079.568 passaggi, contro i 1.088.327 dello stesso periodo dell’anno precedente, pari a 8.759 passaggi in meno.  A fronte di questi dati, l’Osservatorio CarNext stima però che il mercato reale dell’usato, ovvero le auto effettivamente acquistate da private e imprese al netto delle minivolture, è stato di circa 671.218 passaggi, pari a +1,4% rispetto al primo trimestre 2013.
 Cumulando insieme gli acquisti di auto nuove e usate, nel primo trimestre 2014 la domanda degli italiani risulta superiore del 3% rispetto al 2013. La domanda di usato netto è incrementata di 1,4 punti percentuali, laddove la domanda di auto nuove ha segnato un incremento di circa 6%.   Secondo Franco Oltolini, Operations Director di LeasePlan Italia S.p.A., in qualità di responsabile di CarNext (brand di LeasePlan dedicato alla vendita di vetture usate provenienti dalle flotte in noleggio a lungo termine), ​​«nei primi tre mesi stimiamo la domanda di usato lievemente in aumento, al netto delle mini-volture, a conferma di una cauta ripresa dell’orientamento a consumare. Tuttavia, l’incertezza dei cittadini è ancora forte e riteniamo che solo dopo il turno elettorale europeo si potrà avere un chiaro orientamento. Del resto, anche gli acquisti di auto nuove da parte dei privati nel primo trimestre sono appena in linea con lo scorso anno, non già in ripresa».
 Un sospiro di sollievo dopo che le vendite di auto usate delle concessionarie sono crollate del 58%, dal 2007 al 2013. Nello stesso periodo la domanda complessiva di usato scendeva del 19%, da 3.112.000 a 2.512.000 passaggi, al netto delle mini-volture tra operatori, che non sono vere vendite a clienti finali ma solo intermediazioni.
Da un’analisi dell’Osservatorio CarNext, basata sulle rilevazioni mensili di InterautoNews, risulta che lo stock medio della concessionaria era nel 2007 di 178 unità, scese a 66 nel 2013. Si direbbe che i dealer abbiano fatto efficienza, riducendo di quasi 2/3 il magazzino. «Una buona gestione – conclude Franco Oltolini - punta a lavorare con scorte ridotte all’osso, facendole ruotare il più velocemente possibile. Esattamente quello che hanno fatto i dealer. I giorni di giacenza media sono passati da 93 a 83, ossia il magazzino nel 2013 ha ruotato 4,4 volte, rispetto alle 3,9 del 2007: +13%. Non male, ma neanche bene abbastanza. Il combinato dei due valori fa emergere che mentre nel 2007 una concessionaria vendeva in media 699 auto usate, nel 2013 si è fermata a 290: il 58% in meno. Troppo meno, in un mercato calato del 19%”.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: