lunedì 5 ottobre 2020
Inaugurato 20 anni fa, da qualche settimana ha riaperto al pubblico: esposte 200 vetture, 100 moto e 110 biciclette di marchi prestigiosi
Un viaggio nel tempo al museo Nicolis di Villafranca (Verona)
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Un sogno diventato realtà che da vent'anni conquista appassionati di auto e moto d'epoca. Il Museo Nicolis di Villafranca (Verona) celebra un prestigioso traguardo: inaugurato il 9 settembre 2000, è uno dei più apprezzati del settore, tanto da ricevere nel 2018 il premio internazionale “Museum of the year”. Dopo mesi di chiusura, a settembre ha riaperto al pubblico: l'occasione giusta per festeggiare il compleanno e guardare avanti.

Seimila metri quadri distribuiti su tre piani, dove ammirare 200 auto storiche di marchi prestigiosi come Ferrari, Maserati, Mercedes e Lamborghini, oltre a 100 moto e 110 biciclette. Esposti ci sono anche oggetti meccanici (macchine fotografiche, strumenti musicali e altro ancora) che aiutano a ripercorrere l'evoluzione della tecnica e della cultura del Novecento. «È un percorso appassionante che nasce dal sogno di mio padre Luciano, il fondatore, scomparso nel 2012 - racconta la direttrice Silvia Nicolis -. Di famiglia umile, ebbe successo nell'industria della carta e divenne grande appassionato di meccanica. Visitare il museo significa fare un viaggio nel tempo e riscoprire moda, musica e cultura del passato».

Dopo il lockdown, il museo è stato aperto solo per eventi speciali. Dal mese scorso il ritorno a una parziale normalità, con l'apertura al pubblico da venerdì a domenica, dalle 10 alle 18. «In questi mesi abbiamo cercato di portare avanti l'attività attraverso il web - aggiunge Nicolis -. Sui social, per esempio, pubblicavamo video e foto per far conoscere le nostre collezioni, inoltre ho partecipato a incontri in streaming per sviluppare contatti commerciali da sfruttare in futuro. È un'opportunità importante, visto che non sappiamo se e quando i flussi turistici torneranno ai livelli di prima».

Entrare al Museo Nicolis aiuta a vivere qualche ora di svago e permette anche di guardare la realtà con occhi diversi. «Non bisogna spaventarsi perché la storia è piena di periodi negativi – prosegue Nicolis –. Conoscere il passato consente di ritrovare punti di riferimento stabili. Rivedere, per esempio, l'auto appartenuta al nonno o la prima bicicletta può evocare ricordi positivi ed è rassicurante». In occasione dell'anniversario è partito un contest sui social network: per partecipare occorre pubblicare una foto scattata all'interno del museo, con l'hashtag “@museonicolis”. Un modo semplice per ricostruirne la storia attraverso l'esperienza diretta dei visitatori.

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