venerdì 17 febbraio 2017
Attivate circa 440mila missioni che hanno interessato 330mila lavoratori, di cui 40mila a tempo indeterminato. Il più alto giro d’affari di sempre: circa 8,6 miliardi di euro, pari al +6 % sul 2015
Somministrazione in crescita in Italia
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L’anno 2016 ha segnato, per il ricorso al lavoro in somministrazione e quindi il ricorso alle Agenzie per il lavoro per la gestione del proprio personale, il più alto giro d’affari di sempre, con circa 8,6 miliardi di euro, pari al + 6 % sul 2015. Il quarto trimestre del 2016, in particolare, ha segnato una crescita di +12%.

E anche il mese di avvio per questo 2017 conferma il trend con un gennaio capace di far registrare un fatturato di settore di +20%. Un dato, quest’ultimo, in grado di testimoniare una ripresa economica più convincente rispetto a quanto si poteva prevedere.

Sempre in riferimento all’anno passato, l’Osservatorio Assosomm rileva che sono state attivate circa 440mila missioni che hanno interessato 330mila lavoratori, di cui 40mila a tempo indeterminato, pari a circa il 12% degli avviati. Sono inoltre state oltre 440 milioni le ore lavorate e oltre 260mila gli equivalenti full time.

Le aziende segnalano con sempre maggiore forza la necessità di entrare in contatto con persone qualificate e si dimostrano più propense ad allungare la durata dei contratti in somministrazione. I profili più richiesti sono quelli della meccanica di precisione. Nel dibattito in atto sui numeri del lavoro, guardando nello specifico al settore della somministrazione di lavoro, i trend registrati risultano molto positivi.

Le prime dieci Agenzie per il Lavoro, su 85 imprese attive nella somministrazione, hanno fatto registrare i due terzi del fatturato globale.

Come detto, le missioni avviate hanno interessato circa 330mila lavoratori, di cui 40mila assunti con contratto a tempo indeterminato. Dato emblematico questo, se si pensa che il settore della somministrazione, immaginato come istituto atto a fornire manodopera per un arco di tempo limitato ad esigenze temporanee, registra una percentuale del 12% di lavoratori assunti a tempo indeterminato che, a dicembre 2016, hanno raggiunto il picco di quasi 42mila.

Ma questo numero, conduce ad altre riflessioni. Dai numeri dei tempi indeterminati in aumento, non soltanto si evince l’esigenza da parte delle aziende utilizzatrici di richiedere manodopera per un periodo di tempo lungo, con Risorse Umane che hanno acquisito competenze e si sono qualificate nel corso del tempo, ma emerge anche la consapevolezza di un settore in netta crescita e rafforzamento e che dà sempre più stabilità ai propri dipendenti.

Se però da un lato si rintracciano segnali di crescita complessiva del settore, dall’altro permangono problematiche che riguardano i tempi entro i quali le imprese di somministrazione rientrano dall’esborso dei costi lavoro dei somministrati in favore delle imprese utilizzatrici.

Il settore, dunque, sta cercando di creare dei meccanismi di autotutela in modo da consentire, con l’intervento di propri mezzi, di corrispondere le retribuzioni dei lavoratori in caso di problemi con il mancato pagamento delle stesse.

La ricerca di adeguate soluzioni pone sicuramente una sfida necessaria per ottemperare al corretto funzionamento del mercato e delle società operanti nel rispetto dei principi di concorrenza leale e di tutela dei lavoratori, ma se seguita da un’azione concreta da parte del legislatore, sicuramente a beneficiarne saranno in molti, dai lavoratori, al settore della somministrazione e, per finire, l’intero sistema economico-produttivo.

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