mercoledì 2 marzo 2016
Dai 15.815 del dicembre 2014 si passa ai 36.934 di 12 mesi dopo, con un incremento del 133,5%. Il ministro Poletti (nella foto): ridurremo il costo del lavoro in modo strutturale. Sei proposte per le politiche attive.
Nel 2015 oltre 20mila nuovi assunti tramite le Agenzie
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Sono oltre 20mila i nuovi assunti a tempo indeterminato tramite Agenzie per il lavoro nel corso del 2015. Dai 15.815 del dicembre 2014, infatti, si passa ai 36.934 di 12 mesi dopo, con un incremento del 133,5%. I lavoratori a tempo indeterminato tramite Agenzie superano così la soglia del 10% sul totale dei somministrati. Sono alcuni dei dati resi noti da Assolavoro, l'Associazione Nazionale delle Agenzie per il lavoro, nel corso di un evento tenutosi stamattina a Roma, presso la sede del Cnel. Complessivamente - sottolinea Assolavoro - nel corso del 2015 il numero medio mensile di occupati tramite Agenzia è pari a 346.262, in aumento del 15,8% sul 2014. Il monte retributivo deilavoratori in somministrazione aumenta del 18,8 per cento. Il rapporto fra occupazione in somministrazione e occupazione totale, a dicembre 2015, passa all'1,62% contro l'1,41% dellostesso mese del 2014."Le Agenzie per il lavoro - ha detto il presidente di Assolavoro, Stefano Scabbio - hanno acquisito nel tempo una funzione nuova, più ampia e strategica, rispondendo tempestivamente alle esigenze delle persone in cerca di lavoro e più complessivamente del mercato. Grazie al Jobs act gli assunti a tempo indeterminato tramite Agenzia sono più che raddoppiati in un solo anno e le retribuzioni medie sono cresciute più che proporzionalmente, il che implica una maggiore professionalità nelle figure occupate attraverso le Agenzie. La sfida per il 2016 è rappresentata dalle politiche attive per il Lavoro e le Agenzie sono in prima linea per inserire, formare e reinserire il maggior numero possibile di persone grazie a una virtuosa interazione con la rete del lavoro e l'Anpal"."L'obiettivo è chiaro: avere costo del lavoro stabile più basso che possiamo perseguire per via fiscale o altra strada". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, conferma la volontà di arrivare ad un costo del lavoro più basso in modo strutturale. Conversando con i giornalisti a margine del convegno di Assolavoro al Cnel, Poletti ha spiegato che la strada è quella di ridurre il costo del lavoro rendendolo strutturale. "Questa - ha spiegato - è la nostra soluzione, non quella del cuneo, ma la nostra scelta è rendere strutturale il fatto che il costo del lavoro stabile deve essere più basso del lavoro precario e a termine. Questa era la condizione terribile del periodo precedente, noi abbiamo cambiato le regole e quindi stabilizzeremo la situazione di fatto per cui i contratti a tempo indeterminato costino di meno".In merito a un possibile intervento sul cuneo, il ministro ha sottolineato che "non è detto, noi dobbiamo guardare a una serie di situazioni che fanno riferimento al tema fiscale e a quelloprevidenziale per fare in modo che il costo del lavoro a tempo indeterminato sia competitivo. Dobbiamo cercare di far coagire diversi strumenti". Riguardo alla durata degli interventi,Poletti ha confermato che è stato previsto un triennio. "Questa vicenda - ha detto - si conclude al terzo anno e sarebbe sbagliato interromperla prima del percorso stabilito".Le proposte delle Agenzie per il Lavoro su questo fronte ruotano intorno a 6 punti chiave: processi operativi non frammentati, informazioni sulla platea degli utenti integrate e condivise tra tutti gli operatori, la definizione di standard di servizio validi su tutto il territorio nazionale e in tutti gli sportelli, il ranking per misurare la qualità dei singoli operatori, una modulazione delle premialità in relazione sia ai differenti profili dei candidati sia al contratto di lavoro “di sbocco” delle politiche attive messe in campo, una definizione di offerta congrua a monte, che tuteli chi cerca una occupazione e che tenga al riparo dal rischio contenziosi. Infine, ecco i sei punti chiave delle proposte Assolavoro per politiche attive di qualità: 1. Processi operativi comuni, non frammentati. Un elemento necessario per evidenziare e premiare i percorsi che funzionano e intervenire in maniera mirata per migliorare quelli che presentano criticità e inefficienze.  2. Informazioni integrate e condivise. Occorre lavorare per una unicità del sistema informativo di supporto, e di gestione anche amministrativa, e per la sua totale accessibilità da parte dei soggetti accreditati.3. Standard di servizio predefiniti. Chiunque cerchi un’occupazione potrà esigerli presso qualunque sportello.4. Ranking degli operatori. Definizione ranking operatori (pubblici e privati) per consentire libera e consapevole autodeterminazione da parte dell’utenza nella scelta del “provider”.5. Premialità modulata in relazione a servizi e candidati. I profili dei candidati sono differenti, così come l'intensità dei servizi richiesta per favorire l'accesso a una reale occasione di lavoro e i risultati raggiunti (formazione, tipologia contrattuale). Il sistema di premialità dovrà tenere conto di questi aspetti.6. Offerta di lavoro congrua e definita a monte. Serve per tutelare chi cerca un’occupazione e, allo stesso tempo, per mettere al riparo il sistema complessivo delle politiche attive dal rischio contenziosi.
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