mercoledì 9 novembre 2011
Solo il 36% degli intervistati sa che un lavoratore in somministrazione ha il diritto di godere dello stesso trattamento retributivo dei dipendenti diretti dell'azienda.
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«La somministrazione è l’unica forma di flessibilità che garantisce gli stessi diritti, le stesse tutele e la stessa retribuzione previsti per il lavoro “standard”, alle dirette dipendenze delle aziende. Bisogna sfatare i falsi miti che dipingono il lavoro in somministrazione come di fatto non è». Con queste parole Federico Vione - presidente di Assolavoro l'associazione che riunisce le Agenzie per il lavoro - ha commentato i dati dell'indagine Ipsos sul lavoro in somministrazione in Italia,  presentata in occasione del convegno  dal titolo Le nuove sfide del mercato del lavoro che cambia: il ruolo delle agenzie tenutosi a Roma alla presenza del ministro Maurizio Sacconi.Secondo l'indagine solo il 36% degli intervistati sa che un lavoratore in somministrazione ha il diritto di godere dello stesso trattamento retributivo dei dipendenti diretti dell'azienda e solo il 9% sa che in caso di malattia il lavoro somministrato fornito da un'Agenzia per il lavoro offre tutele maggiori e aggiuntive rispetto al lavoro dipendente.L'indagine è stata condotta su un campione rappresentativo di 700 persone e ha preso in esame il livello di conoscenza dei diritti e delle tutele di cui gode un lavoratore in somministrazione. Ne è emersa una conoscenza parziale e fuorviante che spesso porta ad una sovrapposizione del tutto erronea tra lavoro somministrato e lavoro precario.Il 17% degli intervistati paragona addirittura il lavoro in somministrazione al lavoro nero. Il 65% di essi, invece, non sa che le Agenzie per il lavoro possono assumere dipendenti sia a tempo determinato che indeterminato e il 70% di essi non sa che la formazione erogata attraverso Formatemp (fondo per la formazione dei lavoratori in somministrazione con contratto a tempo determinato) è gratuita e finalizzata ad una reale occasione di inserimento, oltre che finanziata dalle agenzie.«Il settore delle Agenzie per il lavoro -  ha aggiunto Vione ha contribuito a tracciare un percorso nuovo, moderno, ispirato alla forma di flessibilità più evoluta, anche perché inserita in un quadro di tutele attive per i lavoratori. I lavoratori attraverso le  Agenzie per il lavoro possono trovare più sicurezza di quanto non la si trovi in altre forme di lavoro flessibile e i numeri confermano la centralità del settore per il Sistema Paese: circa 250mila persone ogni mese sono al lavoro, in missione, attraverso le Agenzie, oltre 2.500 sportelli offrono servizi su tutto il territorio nazionale».
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