venerdì 22 febbraio 2013
Le polizze in Italia costano mediamente il doppio rispetto a Portogallo e Francia e l'80% in più che in Germania: l'autorità chiede interventi per aprire il mercato. L'Ania si difende: troppe frodi. Intanto almeno 4 milioni di auto circolano senza copertura assicurativa
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Il costo della RC auto italiana continua ad essere tra i più alti d'Europa, con differenze quasi impressionanti rispetto ai principali paesi del vecchio continente: il prezzo medio pagato in Italia è doppio rispetto a quello di Francia e Portogallo, supera dell'80% quello della Germania e del 70% quello dell'Olanda. I risultati emergono dall'indagine sul settore portata a termine dall'Antitrust che, di fronte a prezzi che crescono di più e più velocemente del resto d'Europa, ha tracciato un quadro di interventi necessari, dalla riforma dell'indennizzo diretto alla revisione delle classi di merito.

Il risarcimento diretto introdotto nel 2007 non sembra infatti aver ottenuto i risultati sperati, con pensionati, diciottenni e motociclisti tra i più tartassati. Tra il 2007 e il 2010 gli aumenti hanno raggiunto il 20% all'anno per i neo-patentati, il 16% all'anno per i quarantenni, il 9-12% all'anno per i pensionati, il 12-14% all'anno per i diciottenni con ciclomotore e superato il 30% annuo per i quarantenni (donna o uomo) che assicurano un motociclo.

L'Antitrust propone quindi di modificare il sistema del risarcimento diretto introducendo meccanismi che incentivino il controllo dei costi da parte delle compagnie assicurative, per recuperare efficienza e trasferirne i benefici ai consumatori. Fondamentale prevedere, inoltre, nuovi modelli contrattuali che consentano, a fronte di sconti, la riduzione dei costi tramite lo sviluppo del risarcimento in forma specifica o dietro fattura.

C'è poi il problema della mobilità tra una compagnia e l'altra. In Italia è ancora molto bassa, pari a circa il 10%, anche perchè, spiega il Garante, cambiando assicurazione il cliente viene inserito in classi interne più svantaggiate rispetto a quella di provenienza. L'Antitrust chiede quindi di sviluppare la figura dell'agente plurimandatario e di favorire lo sviluppo di strumenti on line utili alla comparazione. Proposte tendenzialmente benaccette all'Ania, secondo la quale i prezzi sono più alti in Italia a causa di una frequenza dei sinistri doppia che in altri paesi, di risarcimenti molto più elevati (soprattutto per i danni alla persona) e di una inadeguata azione di contrasto alle frodi.

Qualche sforzo in realtà è stato già fatto. Nel dl sviluppo approvato a dicembre, il governo ha introdotto ilcosiddetto “contratto base” e ha deciso l'abolizione del tacito rinnovo. Misure di cui, commenta il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, l'Antitrust conferma ora la necessità. La denuncia e le proposte dell'Autorità non bastano però ai consumatori di Adusbef e Federconsumatori che senza mezzi termini chiedono di passare "dalle indagini alle sanzioni". Il Codacons calcola invece che di fronte al caropolizza siano ormai quasi 4 milioni le auto circolanti senza copertura assicurativa.

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