lunedì 27 marzo 2017
Partita la sperimentazione per i primi 30mila percettori di indennità di disoccupazione. Da 250 a 5mila euro in servizi e formazione per trovare una nuova occupazione. Sul sito dell'Anpal la verifica
Assegno di ricollocazione: come funziona e a chi è destinato
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L’assegno di ricollocazione (AdR) muove i primi passi. Trentamila disoccupati, estratti a sorte, stanno per essere raggiunti tramite posta, posta elettronica e sms: una lettera o un messaggio li avviserà di essere stati scelti per testare la nuova tutela. Ad annunciarlo è l’Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, che con delibera n. 1/2017 ha approvato un nuovo regolamento di disciplina.

L’AdR è stato introdotto dalla riforma del Jobs act a favore dei percettori di Naspi (l’indennità di disoccupazione) la cui durata di disoccupazione eccede i quattro mesi. È un “assegno” il cui importo varia da 250 a 5 mila euro, spendibile in servizi di assistenza intensiva nella ricerca di lavoro (non è mai monetizzabile). Gli enti che possono erogare questi servizi sono: i centri per l’impiego; le agenzie per il lavoro accreditati ai servizi per il lavoro; la Fondazione consulenti del lavoro. Tali soggetti ricevono l’assegno in caso di ricollocazione del disoccupato con:
• contratto a tempo indeterminato (anche apprendistato);
• contratto a tempo determinato di almeno 6 mesi (da 3 a 6 mesi nelle regioni Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia);
• part-time pari almeno al 50%.

L’importo dell’assegno, materialmente corrisposto non al lavoratore/disoccupato ma all’ente che eroga il servizio di assistenza alla ricollocazione, varia nei seguenti importi (minimo e massimo):
• da 1.000 a 5.000 euro in caso di risultato occupazionale che preveda un contratto a tempo indeterminato (compreso apprendistato);
• da 500 a 2.500 euro in caso di contratto a termine superiore o uguale a 6 mesi;
• da 250 a 1.250 euro per contratti a termine da 3 a 6 mesi (solo in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).

I servizi vanno richiesti, a pena di decadenza dallo stato di disoccupazione e dalla Naspi, entro due mesi dalla data di rilascio dell’assegno, che ha una durata massima di sei mesi prorogabile per ulteriori sei nell’eventualità in cui non sia stato consumato per l’intero ammontare.

La sperimentazione riguarda un campione di 30 mila soggetti scelti ad estrazione dallo stock dei potenziali destinatari individuato dall’Inps. Ai soggetti campionati è riconosciuto l’AdR in misura graduata in base al profilo di occupabilità (profilo utilizzato dalla Garanzia Giovani). Tutti i potenziali destinatari (cioè coloro che sono disoccupati e stanno percependo la Naspi), comunque, possono verificare se il proprio nominativo rientra tra quelli selezionati attraverso l’inserimento del proprio codice fiscale nell’apposita pagina che è pubblicata sul sito internet dell’Anpal (www.anpal.gov.it). È escluso dalla sperimentazione chi risulti già impegnato in analoghe misure di politica attiva (in genere si tratta di contratto di ricollocazione, assegno di ricollocazione, accompagnamento al lavoro o dote lavoro) erogate da regioni e dalle province autonome. L’esclusione opera per tutta la durata dell’erogazione della misura regionale. Allo stesso modo non possono richiedere l’AdR, le persone coinvolte in misure di politica attiva finanziate da un soggetto pubblico, quali corsi di formazione per l’inserimento lavorativo, corsi di formazione per adempimento dell’obbligo formativo, tirocini extracurriculari, servizio civile, o coloro che abbiano avuto riconosciuto un finanziamento pubblico per l’avvio di una attività di lavoro.

Per informazioni è possibile contattare il numero verde 800.000.039 attivo dalle 9 alle 18, dal lunedì al venerdì e la casella e-mail: info@anpal.gov.it.

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