sabato 16 febbraio 2013
​Bortolussi (nella foto il segretario della Cgia): «Nonostante la crisi abbia cancellato 58mila aziende, in aumento i giovani imprenditori». Sono a rischio i vecchi mestieri manuali legati al vetro, al tessile, alle pelli, all'abbigliamento e alle calzature.
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​Nell’artigianato quasi un addetto su due (precisamente il 47,4%) ha meno di 40 anni. I mestieri dove la presenza dei giovani è maggioritaria sono:
• parchettisti e posatori (69,4% di under 40 sul totale addetti);• ponteggiatori (65,6% di under 40 sul totale addetti);• elettricisti (61% di under 40 sul totale addetti);• parrucchieri ed estetisti (59,1% di under 40 sul totale addetti);• artigiani e operai dell’edilizia (58,6%  di under 40 sul totale addetti);• manovali nell’edilizia (58,1%  di under 40 sul totale addetti);• idraulici (56,8% di under 40 sul totale addetti).I dati, forniti dalla Cgia di Mestre, sono il frutto di una elaborazione realizzata su dati Istat. I risultati emersi sono relativi alla  media del triennio 2008-2010.“Nonostante la crisi economica abbia cancellato a livello nazionale ben 58mila aziende artigiane – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – i giovani, soprattutto nel comparto casa, costituiscono la maggioranza degli addetti. A nostro avviso ciò è dovuto a due motivi. Il primo:  questi mestieri, legati al mondo dell’edilizia, impongono una forza e una tenuta fisica che difficilmente possono essere richiesti a dei lavoratori di una certa età. Il secondo: il forte aumento del numero dei diplomati avvenuto in questi ultimi anni nel settore edile, elettrico e termoidraulico ha favorito l’ ingresso di molti ragazzi nel mercato del lavoro. In generale, malgrado le difficoltà e i problemi che sta vivendo  il nostro settore, i giovani stanno ritornando all’artigianato, ma non ai vecchi mestieri. Dai nostri dati, ad esempio, le professioni legate alla lavorazione del vetro artistico, delle calzature, del cuoio, delle pelli e quelle a mano del tessile, corrono il rischio, fra qualche decennio, di estinguersi”.Ecco i mestieri dove i giovani sono meno presenti:
• Manovali per la costruzione di strade (32% di under 40 sul totale addetti);• Addetti specializzati delle calzature (36,2% di under 40 sul totale addetti);• Lavorazioni artistiche  a mano di tessili e cuoio (36,3% di under 40 sul totale addetti);• Conciatori di pelli e pellicce (36,7% di under 40 sul totale addetti);• Vetrai (37,8% di under 40 sul totale addetti);• Addetti servizi igiene e pulizia (37,8% di under 40 sul totale addetti);Conclude Bortolussi: “Sebbene lo stato di salute generale dell’artigianato non sia dei migliori, l’imprenditoria giovanile del nostro settore ha tenuto. In attesa che siano disponibili i dati del 2012, dall’inizio della crisi contiamo 21mila aziende artigiane under 40 in più. Un piccolo segnale che rafforza la nostra tesi:  l’artigianato, malgrado tutto, ha ancora un futuro”.
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