mercoledì 11 dicembre 2019
I commissari straordinari stanno valutando il ricorso al Tribunale dell'appello contro la decisione del giudice di chiudere l'altoforno 2
Un altoforno dell'acciaieria di Taranto

Un altoforno dell'acciaieria di Taranto

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Arcelor Mittal ha convocato le organizzazioni sindacali, a seguito del previsto spegnimento dell'altoforno 2 per il prossimo 13 dicembre, comunicando che verrà aperta la procedura di cassa integrazione straordinaria per 3.500 lavoratori del polo siderurgico di Taranto.

I sindacati protestano. Fim, Fiom e Uilm si oppongono alla decisione dell'azienda. In una nota unitaria «rigettano» l'annuncio dell'avvio della procedura spiegando che domani al tavolo previsto con il governo e Mittal «chiederanno con forza di fare chiarezza su una procedura di cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) che, di fatto, sostituirebbe l'attuale cigo (cassa integrazione guadagni ordinaria) per crisi congiunturale facendola diventare un problema di carattere strutturale».

Per questo, dicono ancora a una sola voce, «è giunto il momento da parte del governo e di Ilva, per ora unici proprietari dello stabilimento siderurgico di fare chiarezza su futuro ambientale, occupazionale e industriale di un sito di interesse strategico per il Paese», conclude la nota.

"La decisione della Magistratura che conduce, giustamente, allo spegnimento dell'Afo2 ha immediatamente visto la reazione scomposta e arrogante della multinazionale indiana: trasformazione della cassa ordinaria in speciale e incremento del numero dei lavoratori coinvolti sino a 3500. Ciò significa, nei
fatti, il licenziamento". Lo dichiarano Sergio Bellavita e Franco Rizzo, segretario nazionale
e Taranto del sindacato Usb.

ArcelorMittal, dice Usb, "non ha atteso neanche il tavolo ministeriale di domani 12 dicembre. Non è chiaro se la scelta serve a drammatizzare ulteriormente per fare pressioni sul Tribunale del riesame al fine di evitare lo spegnimento dell'afo2. Quello che è certo - afferma l'Usb - è che questa impresa se ne deve andare. Gli impianti sono obsoleti, insicuri".

Intanto i commissari straordinari dell'Ilva stanno valutando il ricorso al Tribunale dell'appello contro la decisione del giudice Francesco Maccagnano, che ieri ha respinto l'istanza di proroga della facoltà d'uso che scadrà venerdì 13 dicembre. L'impianto fu sequestrato nel giugno del 2015 dopo l'incidente sul lavoro costato la cita all'operaio Alessandro Morricella, investito da una fiammata mista a ghisa incandescente mentre misurava la temperatura del foro di colata dell'altoforno 2.

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