mercoledì 6 giugno 2018
Contro un problema sommerso parte la campagna “Dormi meglio, guida sveglio” promossa da ACI e Fisarper
Le apnee notturne causano 12 mila incidenti in auto
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Dodici milioni di italiani sono a rischio di apnee notturne ma l'80% di loro non ne è consapevole, nonostante questo disturbo provochi ogni anno almeno 12.300 incidenti stradali e 250 morti. Spesso sottovalutata, questa patologia provoca sonno frammentato e stanchezza nel corso della giornata. Esserne consapevoli può salvare la vita propria e quella altrui. Nasce con questo obiettivo la campagna "Dormi meglio, guida sveglio" promossa dall'Automobile Club d'Italia (ACI) e dalla Fondazione Italiana Salute Ambiente e Respiro (Fisarper) che mira a sensibilizzare sui rischi per la sicurezza stradale della Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS).

Vero e proprio problema di salute pubblica, le apnee notturne causano brevissime e frequenti interruzioni della respirazione mentre si dorme. Sono, evidenzia Claudio Sanguinetti, presidente Fisar, «uno dei maggiori fattori di rischio per malattie cardio e cerebrovascolari, che quadruplica la probabilità di ictus e raddoppia quella di ipertensione, diabete, aritmie». Molto spesso chi ne soffre non se ne rende conto o sottovaluta il problema. L'iniziativa mira a migliorare la diagnosi e la cura dei moltissimi casi, ancora sommersi. Obiettivo del progetto è far sì che il rilascio-rinnovo della patente, che riguarda ogni anno 5 milioni di italiani, diventi un'occasione per un "check-up del sonno", come prevede anche un decreto ministeriale in vigore dal 2016.

Il progetto si articolerà su tutto il territorio nazionale tramite le oltre 1.500 delegazioni ACI, dove i cittadini saranno invitati a compilare un questionario per valutare il rischio di OSAS e, in caso positivo, prenotare un esame diagnostico. Ciò consentirà di accelerare i tempi per ottenere la patente, garantendo idoneità alla guida ma anche efficaci terapie. «Ogni anno muoiono per distrazione più di 500 persone sulle nostre strade: l'uso scorretto dello smartphone è il primo fattore di rischio, ma non vanno sottovalutati i disturbi che compromettono il riposo e pregiudicano l'attenzione alla guida», dichiara Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI.

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