martedì 10 ottobre 2017
Si tratta di 86 persone che verranno assunte a tempo indeterminato
Opportunità nel settore chimico farmaceutico
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Antal Italy, multinazionale che opera nell’ambito della ricerca e selezione di personale, ricerca per i propri clienti 86 persone che verranno assunte a tempo indeterminato nel settore chimico farmaceutico. Nel dettaglio, alcuni dei profili ricercati sono: Production Manager, R&D Team leader, , Plant Manager, Study Manager, Medical Advisor, Senior Study Manager Oncology, Validation Engineeer, Validation Manager, Tecnologi di processo, Senior Project Manager Preclinica, Medico di prodotto – Respiratorio, automation engineer, Capo Reparto, Quality Compliance, Quality Assurance Internal Audit, Audit fornitori, Qualified Person, Quality Control, Qa Validation, Qc Micro, Sterility assurance, Regulatory Affairs Specialist, Regulatory affairs coordinator e Manager, Specialista per lo sviluppo di metodi analitici.

Per candidarsi inviare il proprio cv a: Lcarbone@antal.com indicando la posizione nell’oggetto della mail e citando il Rif. “CS86” Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.antal.com oppure la Pagina Facebook wwww.facebook.com/antalitaly.

«Quest’anno il settore chimico farmaceutico sta registrando un deciso aumento delle esportazioni con un valore della produzione superiore ai 30 miliardi di euro, di cui il 70% destinato ai mercati esteri - afferma Laura Carbone, team manager Technical & Scientific Division Life Science, Chemical and Food di Antal Italy -. Si conferma quindi per l’economia nazionale l’importanza del settore farmaceutico che, dal 2010 a oggi, riporta una crescita del proprio export ben oltre il 50%. E il trend è positivo: le previsioni per i prossimi anni indicano un tasso di aumento delle vendite compreso tra il 4 e il 7%, pari a un valore complessivo di circa 1.400 miliardi. Si può certamente affermare che per il settore farmaceutico italiano ci sono tutti i presupposti per migliorare ulteriormente le proprie performance con ricadute positive non solo rispetto ai bilanci delle proprie aziende ma anche riguardo il numero degli addetti, che potrebbe superare quota 130mila, compreso l’indotto, oltre che i livelli degli investimenti in produzione e ricerca e sviluppo».

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