sabato 11 novembre 2017
Tra il 2016 e il 2020 si prevede una crescita dell’occupazione di 464mila unità (+2,1%). Analisti di software i più ricercati, Ingegneria gestionale la laurea più difficile da trovare
Ecco i lavori e i titoli più richiesti dalle imprese
COMMENTA E CONDIVIDI

Tra il 2016 e il 2020 si prevede una crescita dell’occupazione (agricoltura esclusa) di 464mila unità (+2,1%). Molto più consistente sarà, invece, la domanda proveniente dalle imprese che devono sostituire lavoratori in uscita (per pensionamento, mortalità, dimissioni): il fabbisogno complessivo si stima sarà pari a 2.552.500 unità . L'83% dei fabbisogni lavorativi riguarderanno i servizi, con la prevalenza di commercio, sanità e assistenza sociale e servizi avanzati. Seguiranno istruzione, servizi operativi, costruzioni, trasporto e turismo. In controtendenza il settore dei servizi finanziari e assicurativi, dove invece si prevede una riduzione del fabbisogno di lavoro.

Dall’analisi di Anpal servizi (Agenzia nazionale politiche attive per il lavoro), in sostanza, emerge che la domanda di lavoratori in sostituzione di altri (in uscita dal mercato del lavoro) rappresenterà l’82% circa del fabbisogno complessivo nei prossimi anni, mentre la domanda di lavoro incrementale costituirà appena il 18%. L'industria contribuirà per il 17% del fabbisogno totale, ma solo per l'industria alimentare e le public utilities si attende un incremento del numero di occupati. In alcuni settori del manifatturiero, al contrario, si attendono le più significative riduzioni della base occupazionale: lavorazione di minerali non metalliferi, chimica farmaceutica, industria metallurgica e tessile-abbigliamento.


Quanto alle professioni, il fabbisogno lavorativo medio tra il 2016 e il 2020, è stimato da Unioncamere attorno a circa 510.500 unità annue; nel 40% dei casi si tratterebbe di figure con un alto profilo di competenze (high skill), nel 33% di figure di livello intermedio e nel 27% di basso profilo (low skill) operaie e non qualificate. La dinamica, rispetto alla situazione attuale, è che si stima una crescita del 29% del fabbisogno di figure high skill (da 181mila ad oltre 234mila), del 21% per le figure low skill (da 125mila a quasi 151mila) e solo del 16% per le figure di livello intermedio di competenze.

Ma quali sono le figure professionali più difficili da trovare? Secondo il sistema informativo Excelsior (Unioncamere-ministero del Lavoro) tra dirigenti, specialisti e tecnici le professioni più richieste sono gli analisti e progettisti di software, gli ingegneri energetici e meccanici, gli specialisti di scienze economiche. Tra gli impiegati nelle professioni commerciali e nei servizi le maggiori richieste sono per guardie private di sicurezza, cassieri di esercizi commerciali, acconciatori. Tra gli operai i più difficili da trovare sono macellai e pescaioli, saldatori e tagliatori a fiamma e attrezzisti di macchine utensili (insieme a operai addetti a macchine utensili industriali).

Gli indirizzi di studio più richiesti e più difficili da trovare? Secondo il sistema Excelsior sono, a livello di laurea, Ingegneria gestionale, Ingegneria industriale e l’indirizzo scientifico, matematico e fisico. Seguono Ingegneria elettronica e informazione, Architettura e urbanistica. A livello di indirizzi di diploma, il più richiesto è grafica e comunicazione, informativa e telecomunicazioni, produzioni industriali e artigianali, meccanica, chimica e biotecnologie.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: