venerdì 14 settembre 2018
Il 94% dei lavoratori ha votato a favore dell'intesa trovata la settimana scorsa tra azienda e sindacati (e il governo)
Anche a Taranto vince il "sì"
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Il 94% dei lavoratori dell’Ilva di Taranto è favorevole all’accordo firmato il 6 settembre al Mise col nuovo investitore Arcelor Mittal. Un esito scontato, così come lo è stato, nelle scorse ore, quello degli altri siti dell’Ilva. Gli addetti di Cornigliano (Genova) e di Novi Ligure si sono espressi a favore rispettivamente con il 90,1% dei voti e l’89,4%. Via libera all’intesa anche dai dipendenti dello stabilimento veneziano di Marghera, dove i consensi hanno raggiunto il 63%, e dell’Ilvaform di Salerno (27 addetti su 29 si sono espressi a favore). A partire da lunedì scorso, le assemblee sono state tenute unitariamente dai sindacalisti di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb, le sigle metalmeccaniche che hanno firmato l’intesa e che per stamani hanno indetto una conferenza stampa congiunta.

Per i sindacati, i lavoratori stanno condividendo e sostenendo l’accordo che mette in sicurezza 10.700 posti di lavoro. Mittal effettuerà le assunzioni subito. Il passaggio dei lavoratori da Ilva in amministrazione straordinaria alla multinazionale sarà affrontato nei prossimi giorni nella trattativa sindacale, ma seguendo uno schema definito. Saranno utilizzati, per determinare il passaggio, una serie di parametri come l’anzianità aziendale, il ruolo ricoperto, i carichi familiari. Coloro che non transiteranno nella nuova società con l’assunzione, resteranno con Ilva in amministrazione straordinaria in cassa integrazione straordinaria. Per Taranto sono circa 2mila persone, 300 delle quali saranno però impiegate dai commissari dell’amministrazione straordinaria per gestire il pezzo di bonifiche che, escluso dalle competenze di Mittal, tocca gestire all’Ilva. Si punta a smaltire la maggior parte di coloro che non saranno assunti da Mittal, attraverso gli esodi volontari, incentivati e agevolati. Per queste uscite c’è un bonus procapite di 100mila euro lordi a partire da subito, che decresce però col passare del tempo. Risorse che verranno dal canone di fitto che inizialmente Mittal corrisponderà all’amministrazione straordinaria.

«Tutte le nostre forze sono ora impiegate nel vigilare attentamente affinché il piano ambientale sia rispettato al millimetro», avverte Luigi Di Maio soddisfatto per il risultato. Intanto il segretario della Fim-Cisl Marco Bentivogli si toglie qualche sassolino nei confronti del vicepremier del M5s: «L’unico gesto che sa fare il ministro Di Maio è continuare a mettersi la medaglia al petto di un accordo che aveva avversato fino a poche ore prima della firma».

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