venerdì 1 gennaio 2021
Da un analisi della direzione studi e ricerche, grazie all'azione dei vaccini, dal secondo semestre si può verificare il superamento della crisi pandemica e una ripresa più sostenuta per Ue (e Italia)
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Un 2021 a due facce, coo il primo semestre ancora in salità e una seconda metà dell'anno in accelerazione. Lo scenario è previsto in una analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sui prossimi dodici mesi. In base al report, grazie anche all'azione dei vaccini, dal secondo semestre del 2021 si potrebbe verificare il superamento della crisi pandemica, cui potrebbe corrispondere una ripresa economica sostenuta. La previsione è valida anche per l'Italia da cui si si aspetta un progressivo aumento della velocità di crescita. "In ogni caso - si sottolinea- saranno necessari anni per recuperare i livelli di attività pre Covid. In generale, per il prossimo anno si attende un rimbalzo del Pil del 4,7%, dopo il calo del 9% stimato per il 2020. Il recupero sarà più marcato per gli investimenti che per i consumi".

Il quadro non cambia di molto se si allarga l'analisi all'area conteninentale. "Per quanto riguarda l'Area Euro, il controllo della seconda ondata pandemica in Europa fa prospettare un Pil in netto calo nel 4° trimestre 2020, a cui seguirà un rimbalzo nel 2021.
Il sostegno delle politiche fiscali sarà ritirato soltanto in parte. Le politiche monetarie resteranno molto accomodanti, anche se non si prevede che siano annunciate nuove misure di stimolo né nell'Eurozona, né negli Stati Uniti". Prima di allora, l'andamento dell'economia globale rischia di essere ancora volatile in dipendenza dal succedersi di ondate di contagio, soprattutto in Europa, dove si ipotizza una blanda terza ondata Covid fra il primo e il secondo trimestre del 2021.

Nello specifico per l'italia, Intesa Sanpaolo prevede un doppio scenario a seconda dell'andamento della pandemia con rischi "rilevanti al ribasso" per la prima metà dell'anno, ma due fattori positivi per la seconda metà: la distribuzione su vasta scala di uno o più vaccini, e l'implementazione dei programmi previsti del "Recovery Plan" europeo. E se il Paese sarà "tra i Paesi europei che impiegheranno più tempo per tornare ai livelli di pil del 2019, in ogni caso l' Italia è destinata a mostrare tassi di crescita superiori a quelli considerati "abituali" probabilmente per tutto il quadriennio 2021-2024. La politica fiscale resterà accomodante ancora a lungo. Per il 2021, il valore "facciale" dei pacchetti di stimolo è solo di poco inferiore a quello del 2020 (5% del PIL, dopo il 7% del 2020). L'impatto della Legge di Bilancio sarà solo una parte, degli interventi di sostegno all'economia e si stima un impatto annuo dalle sovvenzioni Ue pari a circa mezzo punto di crescita del Pil per tutto il triennio 2021-23.


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