lunedì 21 novembre 2016
Per i giovani è fondamentale, già durante il percorso di studi, acquisire competenze di carattere relazionale ed emotivo-sociale attraverso un’esperienza lavorativa
Alternanza scuola-lavoro, favorevole il 90% degli studenti
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Nell’ambito del Convegno Nazionale sui Neet (Not in Education, Employment or Training), realizzato in collaborazione con Fondazione Cariplo e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stata presentata l’indagine Giovani e soft skill tra scuola e lavoro commissionata da McDonald’s all’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo.

Si tratta del primo studio basato su un campione rappresentativo di giovani italiani tra i 18 e i 30 anni, ovvero nel pieno della transizione tra scuola e lavoro. McDonald’s ha chiesto all’Istituto Toniolo, ente fondatore e garante dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, un approfondimento al Rapporto Giovani focalizzato sull’esperienza formativa e sul ruolo delle soft skill, ovvero quelle competenze di trasversali riconosciute ad oggi come uno dei pricipali gap che ostacolano i giovani nella collocazione nel mondo del lavoro.

Le evidenze dell’indagine hanno contribuito a rendere il progetto di alternanza scuola-lavoro di McDonald’s, Benvenuti Studenti, davvero aderente alle necessità dei 10mila studenti che verranno ospitati in circa 500 ristoranti attraverso accordi sul territorio. Il programma è stato sviluppato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

I risultati della ricerca, coordinata da Alessandro Rosina, docente di Demografia Statistica e Sociale all’Università Cattolica, offrono uno spaccato inedito circa le aspettative dei ragazzi rispetto a ciò che ritengono necessario per affrontare il mondo del lavoro. Il 90% di loro ritiene particolarmente utile un’esperienza di alternanza scuola-lavoro durante le scuole superiori perché capace di integrare in modo solido le loro competenze di base.

«La ricerca conferma l’attenzione e la voglia dei giovani di confrontarsi con il mondo del lavoro per crescere e sviluppare competenze ritenute fondamentali dalle imprese - ha commentato Tommaso Valle, direttore della Comunicazione di McDonald’s Italia -. Abbiamo aderito al progetto alternanza scuola-lavoro confermando il nostro impegno nei confronti dei giovani e la nostra vocazione come facilitatori all’ingresso nel mondo del lavoro. Da sempre siamo un punto di riferimento per i giovani come luogo per il tempo libero, speriamo di diventarlo anche per la loro crescita professionale».


«Esiste un crescente riconoscimento da parte degli esperti di risorse umane dell’importanza del rafforzamento della formazione dei giovani non solo su conoscenze e competenze tecniche, ma anche rispetto alle soft skill - afferma Alessandro Rosina -. Il deficit formativo rispetto a questo tipo di competenze aumenta il rischio di diventare dei Neet, ovvero giovani che escono fragili dal sistema formativo e poco in grado di inserirsi con successo nel mondo del lavoro. I dati dell’indagine mostrano in modo molto chiaro come questa consapevolezza sia molto forte anche tra i giovani stessi. Essi assegnano infatti, da un lato, una grande importanza alle competenze trasversali, sia per la crescita personale che per il lavoro, e, d’altro lato, riconoscono una bassa capacità della scuola nel fornirle in modo solido».

I dati dell’indagine condotta su un campione rappresentativo su scala nazionale di 2.400 individui, tra i 18 e i 30 anni con un focus su 900 persone di età compresa fra i 18 e i 23, mostrano come i giovani siano per la quasi totalità desiderosi di mettersi alla prova. Lo dimostrano chiedendo alla scuola esperienze formative in ambiente lavorativo che possano servire ad integrare in modo convincente le loro competenze di base acquisite sui banchi, le cosiddette hard skill, ossia le nozioni acquisibili con un titolo di studio.

Quasi il 90% ritiene, infatti, che fare un’esperienza di lavoro durante gli ultimi anni della scuola superiore possa essere estremamente utile. Questo dato è significativo poiché, nel mondo eterogeneo dei giovani italiani, è difficile trovare un tema sul quale essi siano così ampiamente d’accordo e in modo pressoché unanime. Significativo, inoltre, notare come l’interesse sia espresso non solo da chi frequenta istituti tecnici o professionali ma da coloro che hanno frequentato o stanno frequentando i licei; un interesse che si estende in particolare anche a chi è già lavoratore e non ha potuto fare esperienze di alternanza.
L’indagine svela come i giovani considerino questa esperienza come la più proficua nello sviluppo di soft skill rispetto all’esperienza in classe. Più specificamente ritengono che per tutte le competenze trasversali (dettagliate di seguito), la preparazione scolastica non sia sufficentemente a quanto richiesto dal mondo del lavoro. Sarebbe proprio un’esperienza di alternanza la strada maestra per colmare efficacemente questo divario.

Entrando nel merito delle soft skill ritenute più importanti per affrontare il passaggio da scuola a impresa troviamo: l’abilità nella comunicazione interpersonale (86,2%), il desiderio di imparare (86,1%), la capacità di problem solving (85,6%), la disciplina, la costanza e l’attenzione ai dettagli per il raggiungimento di obiettivi (85,2%) e il senso di responsabilità (84,9%).

Per lo sviluppo di queste competenze, l’esperienza di alternanza scuola-lavoro nei ristoranti di McDonald’s produrrebbe un impatto positivo. I benefici maggiori, rispetto alla dotazione base della scuola, si otterrebbero, infatti, su: la capacità di lavorare in team, le abilità comunicative, l’autocontrollo, la capacità di relazionarsi in modo adeguato con gli adulti, la capacità di gestire i conflitti e la leadership.

Si tratta di competenze che i giovani considerano tra le più importanti sia per il mondo del lavoro che per la crescita personale, e che peraltro sono proprio quelle che gli esperti di risorse umane considerano utili nella valutazione dei candidati.

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