venerdì 5 dicembre 2014
Il 48,5% dei diplomati ritiene molto utile il corso, perché ha aumentato le possibilità di trovare occupazione, e il 56% suggerisce di migliorare proprio le relazioni delle Fondazioni con il mondo delle imprese.
COMMENTA E CONDIVIDI
I dati di monitoraggio sull'alternanza scuola-lavoro evidenziano che nell'arco di sette anni questa metodologia si è diffusa in maniera sostenuta, passando dai 45.879 studenti coinvolti nel 2006-2007 ai 227.886 del 2012-2013. È quanto emerge 48° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2014 del Censis.Nell'alternanza, rileva il Rapporto, sono oggi coinvolte quasi 78mila strutture ospitanti, tra imprese (58,2% del totale), professionisti, ma anche strutture pubbliche di diversa natura (enti locali, scuole, Asl, università, Camere di commercio eccetera). Nonostante la vivacità dimostrata, i percorsi di alternanza coinvolgono però appena il 9% degli studenti di scuola secondaria superiore.L'attuazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro non appare esente da problematiche agli occhi dei dirigenti che sono chiamati a realizzarli. Il principale aspetto qualificante di tali percorsi è ritenuto, secondo un panel di 800 dirigenti di scuola secondaria di II grado, quello del fornire una maggiore conoscenza del mondo del lavoro (66,2%), anche in funzione orientativa per la eventuale scelta di proseguire negli studi (47,3%), ma gli intervistati segnalano la loro difficoltà a coinvolgere le aziende e il mondo del lavoro in genere (47%), cui è possibile correlare il 42,2% di coloro che rimarcano la difficoltà a offrire percorsi in alternanza a tutti gli studenti dell'istituto, oltre alle risorse finanziarie insufficienti (46,4%). Solo poco più di un terzo (34,3%) dei rispondenti ritiene che l'avere effettuato un'esperienza in alternanza aumenti in maniera diretta le opportunità occupazionali dei diplomati, mentre sul versante dell'organizzazione didattica la principale criticità sembra essere costituita dalla difficoltà a realizzare una effettiva integrazione dell'esperienza di alternanza nel curricolo scolastico.Per quanto riguarda i percorsi di istruzione tecnica superiore (Its), dal primo periodo di sperimentazione 2010-2012, con 59 Fondazioni e più di 70 percorsi avviati, si è giunti oggi a 64 Fondazioni (più dieci in corso di attivazione), 240 percorsi tra già realizzati, in attuazione e in corso di attivazione, e circa 5mila studenti. I referenti delle 41 Fondazioni intervistate nell'ambito di una indagine Censis-Cnos si dichiarano in maggioranza molto (31,7%) o abbastanza (56,1%) soddisfatti degli esiti occupazionali dei primi diplomati. In relazione ai 518 diplomati intervistati, il dato più eclatante è quello relativo agli ampi livelli di soddisfazione registrati sia in merito all'esperienza formativa in sé (i diplomati molto o abbastanza soddisfatti sono l'82,4% del totale), sia tra gli occupati al momento dell'intervista (occupati molto o abbastanza soddisfatti: 88,2%).Il 48,5% dei diplomati ritiene molto utile il corso, perché ha aumentato le possibilità di trovare lavoro, e il 56% suggerisce di migliorare proprio le relazioni delle Fondazioni con il mondo del lavoro. Più della metà degli attuali diplomati occupati ha trovato lavoro soprattutto nell'azienda in cui ha effettuato lo stage (43,3%).
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: