venerdì 10 marzo 2017
Accordo strategico per i mercati emergenti con il costruttore indiano proprietario di Jaguar-Land Rover. “Dieselgate”: a Detroit il Gruppo tedesco si dichiara colpevole per tutti i capi d'imputazione
Il numero uno del Gruppo Volkswagen, Matthias Mueller

Il numero uno del Gruppo Volkswagen, Matthias Mueller

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L'accordo era nell'aria da settimane, prima ancora che Sergio Marchionne ipotizzasse un avvicinamento tedesco a Fiat-Chrysler, idea immediatamente respinta al mittente dai tedeschi. Volkswagen aveva un altro partner al momento strategicamente più interessante per le sue mire espansionistiche. Oggi l'ufficializzazione: il Gruppo tedesco - primo costruttore mondiale con più di 10 milioni di veicoli prodotti l'anno - infatti ha firmato quello che viene definito un “memorandum of understanding” con Tata Motors per “esplorare le opportunità di una cooperazione in India”. L'obiettivo dell'alleanza è quello di unire le competenze di entrambe le case automobilistiche per sviluppare congiuntamente componenti di veicoli e, eventualmente, anche concept di auto. Skoda sarà il marchio del Gruppo di Wolfsburg capofila del progetto di cooperazione con Tata, la più grande casa automobilistica indiana, con un fatturato consolidato di 41,6 miliardi di dollari, stando ai dati dell'anno fiscale 2015-2016. Tata, che possiede fra gli altri il marchio Jaguar-Land Rover, ha stabilimenti in Regno Unito, Corea del Sud, Thailandia, Sud Africa e Indonesia.

La strategia a lungo termine di Volkswagen, spiega il comunicato, è quella di espandere ulteriormente il proprio portafoglio di prodotti in rapida crescita dei mercati emergenti. «Con Tata Motors intendiamo porre quelle basi che ci consentiranno ai nostri marchi di offrire soluzioni di mobilità orientate ai nuovi clienti, in rapida crescita nei mercati automobilistici emergenti. Offrendo i prodotti appropriati intendiamo raggiungere una crescita sostenibile e redditizia in differenti parti del mondo. È per questo che stiamo perseguendo sistematicamente la nostra strategia di crescita regionale», ha commentato il Ceo di Volkswagen, Matthias Mueller. «Siamo fermamente convinti che entrambe le società, lavorando insieme, possano sfruttare i punti di forza dell'una e dell'altra per creare sinergie e sviluppare soluzioni intelligenti e innovative per il mercato indiano e l'estero», ha spiegato Guenter Butschek, Ceo e amministratore delegato di Tata Motors.

Il Gruppo tedesco dunque diventa ancora più forte nel quadro delle potenze automobilistiche mondiali, mentre prosegue la vicenda giudiziaria relativa allo scandalo “dieselgate” nella quale è coinvolto. Oggi a Detroit, Volkswagen si è dichiarata colpevole di tre capi d'imputazione nell'ambito dell'accordo da 4,3 miliardi di dollari raggiunto con il dipartimento di Giustizia Usa per la frode sulle emissioni diesel scoperta nel settembre del 2015. In base all'accordo dello scorso gennaio, Volkswagen ha accettato di dover portare a termine importanti riforme e di essere controllata da un'autorità indipendente per tre anni dopo aver ammesso di aver installato su 580.000 autovetture americane particolari software per ridurre le emissioni nocive durante i test in un periodo di oltre sei anni.

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