martedì 7 febbraio 2023
«Occorre un nuovo patto per il lavoro che favorisca imprese e lavoratori. Semplificare la giungla dei contratti e contrastare le false imprese»
Maurizio Gardini (al centro) riconfermato alla presidenza

Maurizio Gardini (al centro) riconfermato alla presidenza - Archivio

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Maurizio Gardini è stato riconfermato oggi alla presidenza di Alleanza delle cooperative italiane dall'assemblea dei delegati. «Serve un nuovo patto per il lavoro per creare ricchezza da redistribuire a partire da una maggiore detassazione delle forme di welfare e dei premi di produttività - ha detto Gardini, anche a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone - . Va poi semplificata la giungla dei Ccnl che hanno sfondato il tetto dei mille contratti, poche decine quelli validi, centinaia quelli pirata che favoriscono la nascita di aree grigie e di sfruttamento dei lavoratori. A tal proposito basta parlare di false cooperative. Molto più corretto contrastare tutte le false imprese, costituite spesso in forma di srl semplificata a un euro. Bene gli strumenti che si prendono carico delle povertà, ma non chi si nasconde dietro l'assistenza dello Stato: queste protezioni sociali non posso essere un alibi per non lavorare, occorre combinarle sempre più a strumenti di politiche attive. Sulle pensioni siamo pronti a sostenere forme di flessibilità in uscita a patto che tengano conto dell'equilibrio dei conti pubblici». L’Alleanza delle cooperative Italiane è il coordinamento nazionale costituito dalle associazioni più rappresentative della cooperazione italiana (Agci, Confcooperative, Legacoop). Con 39.500 imprese associate rappresenta oltre il 90% del mondo cooperativo italiano per persone occupate (1.150.000), per fatturato realizzato (150 miliardi di euro) e per soci (oltre 12 milioni). Numeri che portano la cooperazione a incidere sul Pil per circa l’8%. Le cooperative italiane sono una realtà capace di grande inclusione socioeconomica dal momento che il 58% delle persone occupate sono donne, il 15% sono immigrati. Sull’energia Gardini ha sottolineato la necessità della «revisione del contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta, basandolo non più sui codici Ateco, ma sui consumi effettivi e sul rapporto tra fatturato e costi energetici ed estendere urgentemente la misura anche alle strutture sociosanitarie, in particolare, le residenze socio-sanitarie per anziani». Per finire il capitolo extraprofitti, si sottolinea «la necessità di andare verso l’esclusione della tassazione sugli extraprofitti dei casi di autoproduzione e autoconsumo realizzati dalle cooperative e dalle comunità energetiche».

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