venerdì 8 marzo 2013
Le banche sono sempre più selettive, i prestiti calano e i tassi salgono. In questo modo si determina una spirale che rischia di scatenare la terza ondata di “credit crunh” dopo quelle del 2007-2009 e quella del 2011-2012.
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«L'Italia è ancor una volta in piena emergenza credito. Rischia di partire la terza ondata di credit-crunch, dopo quelle del 2007-2009 e quella del 2011-2012». A lanciare l'allarme è il Centro Studi Confindustria secondo cui «le banche sono sempre più selettive, i prestiti calano, i tassi salgono».«Va spezzato il circolo vizioso: le banche sono caute nell'erogare prestiti per timore del contesto recessivo che fa crescere le perdite su crediti, erodendo il capitale; la scarsità di credito frena il recupero della domanda interna, anzi la affossa ulteriormente. Così i timori delle banche si autorealizzano».Il Centro studi suggerisce «uno shock di politica economica che punti all'obiettivo del ritorno alla crescita e restituisca ossigeno finanziario al sistema produttivo. Una misura che può sbloccare lo stallo del credito è il pagamento immediato alle imprese di 48 miliardi di euro di debiti commerciali della pubblica amministrazione».Questa liquidità - secondo il Centro studi - avrebbe positivi effetti a catena su tutto il circuito dei pagamenti e restituirebbe fiducia. «Ripartirebbero i progetti di investimento accantonati, salirebbero i rating aziendali, favorendo l'erogazione di credito a tassi più bassi».
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