La Brexit, l'eventuale
uscita della Gran Bretagna dall'Ue dopo il referendum del 23
giugno, sarebbe uno "choc" metterebbe in pericolo
l'economia mondiale". Lo affermano i ministri delle Finanze del
G7 a conclusione della due giorni di riunione in Giappone. "Le
incertezze sono aumentate, con i conflitti geopolitici, il
terrorismo, il flusso di rifugiati e lo shock di una eventuale
uscita dell'Unione Europea complica il clima economico
mondiale", si legge nel documento finale.
"Tutti i partecipanti si sono
trovati d'accordo che la Brexit sarebbe un danno per l'economia
britannica e quella dei partner" ha detto il governatore
della Banca d'Italia Ignazio Visco in un'intervista riportata
sul sito del Il Sole 24 ore al termine del G7 del Giappone
rilevando come siano stati discussi i rischi geopolitici fra cui
il tema dei rifugiati, giudicato uno dei maggiori problemi
dell'Europa, e appunto il referendum della Gran Bretagna.
Conferma degli accordi sulle
oscillazioni dei tassi di cambio valutari senza fissare alcun
target predefinito; misure di contrasto al finanziamento del
terrorismo, ma anche un richiamo all'aumento delle incertezze
globali, al rischio Brexit e crisi dei rifugiati. Questi i temi principali affrontati dal G7 che si è chiuso in Giappone. Nella nota, diffusa dalla presidenza
giapponese del vertice, si precisa che sulla questione dei tassi
di cambio sono stati confermati gli accordi presi in passato
ribadendo la formula secondo cui "un eccesso di volatilità e
movimenti disordinati" dei tassi di cambio possono avere un
impatto negativo sulla stabilità economica, e che devono essere
evitate svalutazioni competitive. Il G7 mette in evidenza come
il rischio Brexit, la crisi dei rifugiati e la minaccia del
terrorismo rendano più complicato la situazione economica e si
impegna anche ad abbassare la soglia delle transazioni
internazionali in contanti.