venerdì 18 agosto 2017
Cresce l'interesse delle aziende italiane per le regioni meridionali, con un aumento degli investimenti in personale del 20-50% rispetto al 2016
Alla ricerca di 12 Area Manager nel Mezzogiorno
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Cresce l'interesse delle aziende italiane per il Mezzogiorno, con una crescita degli investimenti in personale nell'area del 20-50% rispetto al 2016, in particolare nei settori dell'Automazione Industriale (+20%) dell' Heating, Ventilation and Air Conditioning (+50%), dell'Automotive (+30%) e dei Servizi (+20%): lo rivela un'analisi di Technical Hunters. La figura più ricercata dalle aziende, al momento, è quella dell'Area Manager: sono 12 le posizioni aperte al Sud.

«Il boom di investimenti aziendali nel Mezzogiorno dipende dal fatto che in alcuni settori industriali il mercato estero ha perso di appetibilità rispetto a qualche anno fa - spiega Emanuele Franza, manager di Technical Hunters -. Allo stesso tempo, il Centro e il Sud Italia sono in ripresa da un punto di vista economico e di concentrazione aziendale, grazie a società multinazionali che sempre più spesso decidono di basare la propria sede italiana in queste zone».

In questo contesto, si registrano ora pesanti investimenti legati all'assunzione diretta di figure commerciali che seguano questi territori, spesso con formule di "home office". Una risorsa che sappia muoversi agilmente in questa area geografica e per la quale è previsto un reddito annuo lordo che varia da 40mila a 45mila euro.

«Come ogni mercato, anche il Mezzogiorno ha le sue peculiarità in termini di cultura e di modalità di vendita e approccio al cliente. Risulta quindi fondamentale non solo la conoscenza del territorio, ma anche la provenienza da quel determinato contesto geografico affinché aumenti l'efficacia del venditore - conclude Franza -. Si attende ora di capire l'effettivo peso del Mezzogiorno in termini di fatturato aziendale. I prossimi trimestri ci diranno se il Mezzogiorno potrà risultare trainante per le aziende italiane o se si rivelerà un semplice complemento rispetto a quanto prodotto dalle imprese nelle altre zone d'Italia».

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