giovedì 4 dicembre 2008
Per l'Authority il nuovo vettore potrà gestire una rete di collegamenti capillari in Italia, detenendo sui singoli collegamenti posizioni di assoluto rilievo: «Ma l'offerta tariffaria sia ampia».
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L’obbligo di «garantire un’ampia scelta tariffaria» con «almeno il 10% dei biglietti» offerti al prezzo più conveniente tra quelli praticati in precedenza da Alitalia e AirOne: arrivano i paletti dell’Antitrust sulla rotta della nuova compagnia targata Cai, il cui decollo operativo è atteso per il 12 gennaio. L’intervento del garante per la concorrenza arriva mentre i dati di mercato segnalano un crollo dei passeggeri Alitalia: ad ottobre sono calati del 33,8%, nei primi dieci mesi 2008 del 20,7%. Per l’Antitrust però «il nuovo vettore potrà gestire una rete di collegamenti capillare» in Italia, «detenendo sui singoli collegamenti posizioni di assoluto rilievo, se non di unica offerta». In sostanza una condizione di semi-monopolio, a fronte della quale l’Autorità presieduta da Antonio Catricalà ha prescritto ieri «misure per prevenire il rischio di prezzi o condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose per i consumatori». Il giudizio del garante sull’operazione Alitalia era molto atteso in quanto Cai aveva subordinato il proseguimento dell’offerta al via libera dell’Authority. In realtà era difficile che ci fossero sorprese tali da mettere in mora l’operazione che Roberto Colaninno & soci stanno faticosamente portando al traguardo. Il "decreto Alitalia" di agosto, in base a «preminenti interessi generali» aveva infatti tagliato le unghie al garante, congelando per tre anni le posizioni dominanti della nuova società sul mercato: l’operazione Alitalia-AirOne non era soggetta ad autorizzazione e l’Autorità non poteva imporre cessione di parti d’azienda (come avvenuto, ad esempio, con gli sportelli bancari nella fusioni del credito). Per questo, e non per ragioni di merito, Catricalà ha bocciato le proposte presentate dai concorrenti di Cai, EasyJet e Meridiana, che chiedevano la cessione temporanea o definitiva di parte degli slot (i diritti orari di decollo) di Alitalia-AirOne: si sarebbe infatti trattato, spiega il documento, di «una misura di tipo strutturale non contemplata dal decreto-legge» citato.Compito dell’Authority era invece quello di prescrivere misure a tutela dei viaggiatori sul fronte dei prezzi e delle condizioni di trasporto. Nelle raccomandazioni di ieri l’Autorità ritiene «essenziale» che Cai garantisca listini tariffari con «ampia copertura di tutti i segmenti di mercato» e tariffe scontate «dovranno essere accessibili per tutte le rotte su ogni volo». Inoltre, la società dovrà garantire su ogni volo «almeno il 10% dei biglietti alla tariffa economy più conveniente tra quelle offerte» da Alitalia e AirOne nella stagione precedente. Vengono così tutelati, si spiega, «i consumatori più sensibili al fattore prezzo contro il rischio di un ingiustificato incremento dei prezzi a seguito della fusione».Il garante chiede anche che la nuova società istituisca entro un mese un numero verde gratuito per gestire i disservizi e garantisca ai viaggiatori «il pagamento di un indennizzo, proporzionale al prezzo del biglietto pagato, in caso di cancellazione dei voli o di ritardo prolungato» (oltre due ore).L’Antitrust ha accettato e reso obbligatorio l’impegno di Cai di applicare il proprio programma di fidelizzazione della clientela, con offerte specifiche. Mentre entro tre anni (alla scadenza dei termini indicati dalla legge) «verrà fissato il successivo termine per la cessazione delle posizioni di monopolio». L’Autorità ha anche preso atto dell’impegno di Cai a riposizionare 50 slot dalla rotta Linate-Fiumicino su altre rotte da e per Linate, ritenendolo tuttavia ininfluente per la tutela dei consumatori. Sotto osservazione resterà infine «l’offerta di servizi da parte dei gestori aeroportuali partecipati da azionisti di Cai» (il riferimento è ad Adr controllata dai Benetton, ndr) perché non si «configurino pratiche discriminatorie ai danni dei vettori concorrenti».Per la Cai quello dell’Antitrust era il penultimo gradino da superare. L’ultimo è il giudizio ormai imminente del monitoring trustree,l’osservatore esterno scelto in accordo con la Ue per verificare che la cessione di Alitalia avvenga a prezzi di mercato. «Siamo in dirittura d’arrivo», ha annunciato ieri il commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani.
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