sabato 26 luglio 2014
​Il ministro: nessun ultimatum ma l'unica alternativa alla crescita è il baratro.
INTERVISTA Luciano (Fit Cisl): «Basta, i lavoratori hanno fatto miracoli»
LA SCHEDA In perdita, 5 anni di bilanci
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"Solo un marziano capirebbe le divisioni all'interno dei sindacati". Lo dice il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi parlando delle divisioni sulla "rappresentanza" per l'accordo tra Alitalia e Etihad. E chiarisce: non c'è nessun ultimatum, ma la prossima settimana si dovrebbe arrivare alla firma."I sindacati sono incomprensibili: della rappresentanza di quale azienda parlano: la grande compagnia che sarà o quella che chiuderà?. "Non sono assolutamente preoccupato - osserva il ministro - mi sembra che sia arrivato il tempo della responsabilità: o la crescita o il baratro; il tempo è scaduto, e noi abbiamo lavorato con responsabilità"."O Alitalia diventerà la più grande compagnia, ritornando la prima nel mondo, oppure ci saranno 15 mila lavoratori che andranno a casa - rileva il ministro - È una sfida talmente importante per il sistema Paese che la si deve cogliere al volo".Per Lupi non c'è "il rischio di un ritiro da parte di Etihad", cosa che potrebbe accadere "solo se le condizioni non venissero rispettate". Ma "solo chi non capisce la grande opportunità per la compagnia e per tutto il Paese" potrebbe farla sfumare. "O Alitalia diventerà la più grande compagnia, ritornando la prima nel mondo, oppure ci saranno 15 mila lavoratori che andranno a casa - rileva il ministro - È una sfida talmente importante per il sistema Paese che la si deve cogliere al volo".
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