martedì 11 luglio 2017
Lo storico gruppo piemontese, gestito dalla quarta generazione, vuole un alleato per il futuro. E punta a trasformarsi in una multinazionale tascabile
Il famoso cavatappi Anna g, uno dei simboli del marchio Alessi

Il famoso cavatappi Anna g, uno dei simboli del marchio Alessi

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Un sostantivo innanzitutto: "responsabilità". Alessi storico marchio del design italiano, l’azienda omegnese della provincia del Verbano Cusio Ossola in Piemonte dell’omonima famiglia da qualche settimana tramite Mediobanca è alla ricerca di un socio. «Stiamo valutando per senso di responsabilità – spiega Michele Alessi vicepresidente di Alessi spa – ripeto stiamo valutando non è una decisione presa e non c’è nessun obbligo anche perché dobbiamo trovare un partner giusto». Il processo di cambiamento dei mercati internazionali degli ultimi tempi ha coinvolto anche l’azienda piemontese.

«Lo sviluppo e il cambiamento dei mercati negli ultimi anni ha toccato anche noi, non è più sufficiente presidiare bene come stiamo facendo il mercato italiano ed europeo, occorre occuparsi e capire cosa succede in tutto il mondo, e a fronte di questa situazione un’azienda come Alessi da quasi cent’anni al 100% di proprietà della famiglia, penso faccia parte delle sue responsabilità, quello di mettere in discussione anche il suo ruolo» spiega il vicepresidente. Per questo Alessi «dovrà attrezzarsi come una multinazionale per poter competere mantenendo però una caratteristica per noi importante: essere come dico una multinazionale tascabile ovvero poco ma dappertutto».L’azienda è in buona forma. Per il gruppo Alessi «la gestione è solida, ci stiamo preoccupando per il futuro» spiega l’imprenditore. Il 2016 si è chiuso con un fatturato di 65 milioni di euro e nella prima parte del 2017 i ricavi segnano un +8%.

Oggi Alessi ha 300 dipendenti presso lo stabilimento della sede di Crusinallo frazione di Omegna e un centinaio tra le quattro sedi sparse nel mondo, è presente in 80 Paesi, vende circa 2 milioni di oggetti l’anno e ha una consolidata collaborazione con 300 tra i più prestigiosi progettisti designer e architetti di fama internazionale.Non solo:di recente Alessi è diventata una delle 50 B Corp italiane e la prima al mondo per il design: entrata cioè nel ristretto gruppo delle società benefit, che non esauriscono la propria finalità nel profitto ma che già nel loro statuto esplicitano l’obiettivo di avere un alto livello di attenzione per i dipendenti e per le comunità in cui operano.

Una certificazione che sintetizza lo stile dell’azienda di Crusinallo e che nell’eventualità il nuovo socio dovrà contemplare senza riserve. Dice Alessi: «Il potenziale investitore dovrà avere due caratteristiche: essere in sintonia con i nostri valori e modo di concepire il lavoro e portare valore aggiunto come il settore online».L’azienda è stata fondata nel 1921 circa cent’anni fa da Giovanni Alessi posta nella parte settentrionale del Lago d’Orta, ed è da sempre al 100% di proprietà della famiglia Alessi. Alberto figlio di Carlo, primogenito di Giovanni, è l’attuale presidente del gruppo la persona che ha introdotto il design nel mondo del casalingo. Poi il fratello Michele vicepresidente con Alessio e Stefano consiglieri tutti membri della terza generazione. E ora supportati dalla quarta generazione Alessi: Matteo 38 anni, Luca 34 anni e Carlo 32 anni.

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