venerdì 16 febbraio 2018
Dal 1° marzo aprono dieci punti vendita. A fine anno saranno 45 con 1.500 occupati
L'interno del punto vendita Aldi a Castellanza (Varese)

L'interno del punto vendita Aldi a Castellanza (Varese)

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Il consumatore dovrà aspettare il 1° marzo per fare la spese nel nuovo supermercato. Però ieri Aldi ha svelato agli addetti ai lavori il modello di 'store concept' che offrirà un’alternativa nel mondo della gdo (grande distribuzione organizzata). Sul mercato italiano sbarca Aldi, la multinazionale tedesca – 5.900 punti vendita in 11 Paesi dei 4 continenti e 138mila collaboratori – che viene identificata come la prima ideatrice del discount.

Arriva magari in ritardo rispetto ad altri ma lo fa con un piano di espansione aggressivo: il 1° marzo aprirà 10 negozi – Bagnolo Mella (Bs), Cantù (Co), Castellanza (Va), Cur- no (Bg), Peschiera del Garda ( Vr), Piacenza, Rovereto ( Tn), San Donà di Piave ( Ve) e Spilinbergo (Pd) – ma l’obiettivo è di arrivare a fine anno con l’apertura di altri 35 punti vendita. E arrivare così a 1.500 lavoratori (età media 34 anni), 15/20 per punto vendita, retribuiti secondo il contratto nazionale di categoria («molto spesso raggiungeranno il 10% in più» assicurano i vertici aziendali). Michael Veiser (group managing director), Michael Postingel (managing director) e Paola Polesel (marketing director) svelano un supermercato studiato per l’Italia, con misure oscillanti tra i 1.000 ed i 1.500 mq., fondato sulla semplicità e sulla luminosità. Proporrà un assortimento alimentare composto per il 75% da prodotti che nascono dalla collaborazione con fornitori italiani. Nel settore 'fresco' su 100 prodotti l’80% è italiano e 15 su 100 sono biologici. Nel vino, il 99% è italiano, l’1% mancante è lo Champagne.

«L’Italia è un mercato speciale – spiega Veiser – per la sua cultura enogastronomica rinomata in tutto il mondo e per questa ragione è molto importante. Abbiamo studiato il suo mercato per molto tempo e due anni fa abbiamo deciso di aprire. Oltre alla semplicità intuitiva degli store – prosegue – abbiamo puntato all’ottima qualità dei prodotti e ai prezzi convenienti e nel caso dell’ortofrutta il messaggio è 'dal campo al carrello della spesa'». Quella storia avviata nel 1913 con un piccolo negozio di alimentari in Germania adesso sbarca in Italia (per ora al Nord e non oltre la Toscana) forte del successo mondiale che ha alla base l’ottimizzazione della logistica, le due promozioni settimanali e i prodotti in vendita già confezionati. Per una strategia che prova anche da noi a ripetere i successi nel mondo.

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