venerdì 7 settembre 2012
​Sono scesi nel tardo pomeriggio dal silos i tre operai dell'Alcoa che da martedì erano a 70 metri di altezza. Uno di loro si è sentito di nuovo male. L'azienda conferma che dal primo agosto non ha ricevuto alcuna proposta da parte di potenziali acquirenti.
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Sono scesi nel tardo pomeriggio dal silos i tre operai dell'Alcoa che si erano asserragliati sulla sommità della torre, a 70 metri di altezza, martedì scorso. Uno di loro, con problemi cardiaci, aveva accusato un malore ed era dovuto intervenire in cima all'impianto il medico dello stabilimento. ​È stata Daniela Piras, segretario provinciale della Uilm, ad annunciare ufficialmente ai giornalisti che da giorni stazionano nello stabilimento, che la protesta, dopo una lunga trattativa con i delegati Rsu, era cessata. "La lotta e la mobilitazione proseguono - ha spiegato la sindacalista in un'estemporanea conferenza stampa davanti alla rete di recinzione- I tre operai, uno dei quali ha anche problemi di salute, parteciperanno alla manifestazione di Roma, dove saremo in 500". Nessuna nuova manifestazione di interesse da parte di potenziali acquirenti dell'impianto Alcoa di Portovesme. È quanto si legge in una nota dell'azienda. "Nei giorni scorsi - si legge nel comunicato - il comprensibile livello di preoccupazione per il futuro dello smelter di Portovesme e dei suoi dipendenti e collaboratori ha portato a una grande quantità di congetture e commenti. Sebbene siamo soliti non commentare le indiscrezioni, riteniamo utile riconfermare che dal primo agosto non abbiamo ricevuto nessuna nuova e concreta manifestazione di interesse da parte di potenziali acquirenti dell'impianto Alcoa di Portovesme. Come tutti sanno, Alcoa ha condotto un processo".
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