giovedì 20 settembre 2012
​Oltre a Glencore e Klesch, sarebbero interessate all'acquisto anche un'impresa torinese e una grossa società cinese.
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​Per l'Alcoa di Portovesme ''la situazione in sé è difficile, molto difficile, ma i presupposti per una soluzione ci sono: bisogna lavorarci sopra''. Lo ha detto il sottosegretario De Vincenti, intervenendo a Radio Anch'io su Radio 1, precisando che oltre a quella di Glencore e di Klesch, ci sono altre due manifestazioni di interesse ''importanti''. Gli altri due gruppi interessati all'acquisto dell'Alcoa di Portovesme: sono un'azienda torinese e una "grossa società cinese" che avrebbe già richiesto di avere "accesso alla data room". Lo afferma il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, a Radio Anch'io.De Vincenti ha poi precisato che le due nuove manifestazioni di interesse per l'Alcoa di Portovesme sono ancora "a uno stadio molto preliminare". Per tutti gli interessati valgono le condizioni per il prezzo dell'energia e le infrastrutture chiarite ieri al tavolo con Glencore. In particolare sul fronte energetico, De Vincenti, ha parlato di sconti "assolutamente in linea con la normativa europea" vicini a 40 euro a megawatt ora. Quanto allo spegnimento degli impianti "stiamo stringendo l'azienda a mantenere gli impegni" e sta procedendo "secondo gli accordi". "L'azienda si impegnata a tenere in efficienza l'impianto per tutto il 2013"con "almeno 50 celle in condizione di essere riavviato da un giorno all'altro".
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