mercoledì 11 dicembre 2013
L’iniziativa nasce nel solco del fenomeno dei cosiddetti FabLab (Fabrication Laboratory), nei quali le imprese possono concretizzare in oggetti reali i progetti sviluppati.
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Un acceleratore dei processi di innovazione di prodotto e di idee. Un supporto alla creazione di prototipi. Un laboratorio che offrirà alle imprese la capacità di sviluppare servizi personalizzati di fabbricazione digitale. Un appoggio concreto alle startup. Un catalizzatore di innovazione per tutto il territorio. È con questi obiettivi che nasce SmartUp – Laboratorio Fabbricazione Digitale. Una nuova iniziativa targata Liuc – Università Cattaneo e Unione degli Industriali della Provincia di Varese, il cui taglio del nastro avverrà ufficialmente nel prossimo mese di gennaio, ma già oggi presentata nei suoi contorni generali alla stampa.La sfida che viene lanciata con SmartUp – Laboratorio Fabbricazione Digitale è di fare della provincia di Varese uno dei territori protagonisti nel paese di quella che The Economist ha chiamato la “Terza Rivoluzione Industriale”, basata soprattutto sulla tecnologia delle stampanti 3D e sulla quale poggerà il nuovo laboratorio che sorgerà all’interno della Liuc – Università Cattaneo e che si candida a fare da palestra per l’innovazione di prodotto e di processo dell’industria varesina, e non solo.Gli esempi del cambio di paradigma in atto nell’industria mondiale sono concreti. È il caso della Rolls-Royce, gigante dell’avionica inglese, il cui responsabile degli approvvigionamenti ha nei giorni scorsi dichiarato che è una prospettiva assolutamente concreta quella di produrre il sistema frenante di un aereo on demand usando stampanti 3D. Un altro esempio di applicazione di queste tecnologie potrebbe essere quello di un’impresa meccanica varesina impegnata nella realizzazione di prototipi per i propri clienti che una volta era costretta a disegnare il pezzo, a produrlo fisicamente e a spedirlo magari negli Stati Uniti, o da qualsiasi altra parte nel mondo, con tempi e costi non irrilevanti. Oggi la stessa azienda può disegnare lo stesso pezzo sui propri computer, inviare il file all’azienda statunitense che lo stamperà in tempo reale, dando un feedback a Varese in giornata.Una volta, dai primi prototipi di un prodotto alla loro messa in produzione passavano mesi e i costi da sostenere erano assai elevati. Oggi, grazie alle tecnologie di prototipazione e fabbricazione digitale, potrebbe essere questione di giorni, a costi ridotti. Sta cambiando il mondo.Non si sta parlando di fantascienza, ma di mutamenti già in atto nelle imprese. Anche di quelle più avanzate del territorio varesino. Come sottolinea il Presidente dell’Unione Industriali, Giovanni Brugnoli: “Con il laboratorio SmartUp mettiamo a disposizione delle aziende un acceleratore di idee là dove si formano. Nel mondo dell’industria c’è un fermento incredibile e basato su queste nuove frontiere della stampa digitale, già utilizzate da molte aziende anche qui, nella nostra provincia. La sfida che oggi lanciamo è quella di fare dei casi avanzati una regola generale. Così come abbiamo già fatto con i sistemi RFId e con le pratiche di Lean Production, oggi la sfida è di diffondere conoscenza e cultura per fare, dei punti di avanguardia della nostra imprenditoria, un trampolino di lancio per una messa in comune su larga scala di competenze con le quali rilanciare il sistema produttivo. La sfida, per tutto il territorio, non solo le imprese, è agganciare il futuro”. Anche per questo SmartUp – Laboratorio Fabbricazione Digitale non coinvolgerà solo la Liuc – Università Cattaneo e l’Unione Industriali. L’iniziativa avrà come obiettivo di coinvolgere grandi imprese, Pmi, studenti, designer, artisti, scuole e centri di ricerca.“SmartUp – Laboratorio Fabbricazione Digitale – spiega il presidente della Liuc – Università Cattaneo, Michele Graglia – si inquadra nelle numerose attività che questa Università, nata dalle imprese per le imprese, ha attivato, negli anni, in aggiunta alla propria attività istituzionale di formazione superiore attraverso i corsi di laurea e i master universitari. Un supporto all’innovazione delle imprese di cui SmartUp costituisce un ulteriore tassello. Il laboratorio è promosso nell’ambito della Scuola di Ingegneria Industriale, che ha attivo un corso di Ingegneria gestionale, e non corsi di Ingegneria meccanica o elettronica. Non sarà dunque un luogo di produzione di manufatti, né potrebbe esserlo. Questi edifici, come sapete, una volta erano Manifattura, ora sono Università. Ma sono sede di una Università orientata alle imprese. Che non si sostituisce quindi a queste ultime nel produrre, ma le aiuta nel progettare modalità innovative per quel che riguarda il modo di produrre”.Un laboratorio, dunque, che fungerà da supporto al tessuto produttivo del territorio. La scelta della sede, la stessa LIUC – Università Cattaneo, risponde proprio alla necessità di dare accesso, oltre agli strumenti di lavoro e a uno spazio di accelerazione di idee, anche alle competenze necessarie a utilizzarli, grazie all’affiancamento di specialisti.“Da tempo la nostra Università sviluppa iniziative di trasferimento tecnologico finalizzate a diffondere conoscenza alle aziende e alle organizzazioni – ricorda il prof. Luca Mari, coordinatore del progetto – e l’esperienza che abbiamo acquisito ci ha convinto dell’utilità di promuovere un acceleratore di nuove idee e progetti nel contesto della fabbricazione digitale: cerchiamo così di rendere concreta la lezione che il lavoro si crea dove c’è intelligenza. I ricercatori dell’Università saranno innanzitutto impegnati in attività di informazione e formazione – nei prossimi mesi realizzeremo un ciclo di seminari di presentazione delle tecnologie e delle loro potenzialità applicative – e siamo convinti che da tali attività riusciremo a far scaturire intorno all’Università stessa una comunità di soggetti con ruoli complementari: aziende che vedono in queste tecnologie opportunità di nuove opzioni di innovazione di processo o di prodotto e aziende in grado di fornire o comunque mettere a disposizione strumenti come stampanti 3D, ma anche makers e, speriamo, scuole tecniche interessate a giocare un ruolo attivo in questo scenario.SmartUp sarà dotato di macchine per la “prototipazione digitale”, che saranno a disposizione delle aziende e dei nostri studenti, ma riteniamo che il compito più importante di un’università sia di generare conoscenza e far incontrare conoscenza ove essa è già presente. In sintesi, il progetto che il gruppo di lavoro della Liuc ha definito con l’Unione Industriali prevede tre aree generali di attività per SmartUp, finalizzate al supporto alle aziende per l’innovazione di prodotto (“sviluppo di oggetti smart”) e di processo (“prototipazione digitale”) e per la realizzazione di nuovi progetti e startup (“acceleratore di idee”), con l’obiettivo strumentale di creare una rete di soggetti interessati a contribuire fattivamente all’innovazione nel nostro territorio attraverso le tecnologie di fabbricazione digitale”.
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