venerdì 21 agosto 2020
Negli ultimi mesi aveva licenziato 1.900 dipendenti, un quarto dell’intero personale, a causa della riduzione dei viaggi dovuti al Covid-19. Ora ci sta ripensando
La pandemia non ferma la voglia di viaggiare

La pandemia non ferma la voglia di viaggiare - Airbnb

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«Le premesse della stagione dopo la quarantena erano talmente negative che gli operatori hanno scelto, con buon senso, di riaprire le strutture turistiche non a pieno regime. La sorpresa positiva è sotto gli occhi di tutti. La stessa cosa accaduta ad Airbnb, che negli ultimi mesi ha licenziato 1.900 dipendenti, un quarto dell’intero personale, a causa della riduzione dei viaggi dovuti al Covid-19. Ora ci sta ripensando». È quanto si legge su Airbnb, il portale on line che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi, con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, generalmente privati. Airbnb ha inserito nei messaggi automatici di risposta questo testo: «Come forse saprai Airbnb ha recentemente preso la difficile decisione di ridurre il numero dei propri dipendenti. La ripresa del settore viaggi si è rivelata più veloce del previsto e non eravamo pronti a fornire alla nostra community tutta l’assistenza di cui aveva bisogno. Stiamo lavorando attivamente per risolvere questo problema e garantire a tutti una risposta ai propri dubbi. Una conferma del mercato turistico per fortuna ripartito e l’apertura di una nuova campagna di assunzioni».

«Lo stiamo vedendo tutti - sostiene - ma se anche il colosso degli affitti brevi lo conferma significa che il dato è fortunatamente reale: il turismo in Italia è ripartito oltre ogni previsione. Per fortuna per il grande impegno degli operatori, per la grande voglia di vacanza degli italiani, per le condizioni economiche che consentono a milioni di connazionali di poter andare in vacanza, sarà per tutto questo gran parte delle località di vacanza sono esaurite. Bormio esaurito, terme di Sirmione esaurito, Amalfi esaurito, coste pugliesi, romagnole toscane, liguri come lo scorso anno: esaurite o quasi. Infatti il problema è oggi non la mancanza di turisti, ma la mancanza di personale nelle strutture».

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