giovedì 2 luglio 2020
L’Associazione dei direttori del personale ha elaborato una propria piattaforma a tutto campo: flessibilità, formazione, politiche attive, costo, pensioni, ammortizzatori sociali
Il futuro del lavoro visto dai direttori del personale

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L’Aidp-Associazione dei direttori del personale ha elaborato una propria idea di riforma del lavoro quale contributo al confronto pubblico avviato e individuato otto proposte che pone all’attenzione del governo, alle forze politiche di maggioranza e opposizione, al sistema della rappresentanza sociale e all’opinione pubblica. «Il capitolo del lavoro merita interventi e misure di rafforzamento fondamentali. Questa fase di progettazione del nostro futuro è un’occasione da cogliere per definire solide infrastrutture di sistema indispensabili per una ripresa strutturale e duratore del nostro Paese. Stiamo prendendo decisioni che condizioneranno, nel bene e nel male, il futuro dei nostri figli – spiega Isabella Covili Faggioli, presidente di Aidp -. In un progetto di futuro del Paese il tema centrale del lavoro è dirimente e merita di essere sviluppato senza remore. Ripensare il lavoro in tutti i sui risvolti è decisivo e l’Aidp è pronta a svolgere il proprio ruolo portando l’esperienza, le idee e la visione di migliaia di direttori delle risorse umane. Abbiamo avanzato delle proposte sulle quali siamo pronti a confrontarci con chiunque. Aggiungo, visto che ricorre proprio quest’anno il 50esimo dello Statuto dei lavoratori, questa è un'altra riforma a cui è necessario porre mano».

Le otto proposte per il futuro del lavoro

Riforma degli ammortizzatori sociali. Creare un’unica forma di cassa integrazione universale che vada a sostituire quelle attuali e una reale semplificazione per le procedure di accesso: uno strumento rivolto a tutti i lavoratori e i settori, nessuno escluso.

Riduzione del costo del lavoro. Abolizione definitiva dell’Irap, anche attraverso la sperimentazione di meccanismi innovativi, e riduzione progressiva del cuneo fiscale, a partire dai contratti di lavoro dei giovani under 35.

Maxi incentivi all’investimento sulla formazione. Deducibilità con credito fiscale per gli investimenti in formazione, sia aziendali che individuali, e possibilità di detrazione fiscale per gli investimenti in formazione professionale. Totale decontribuzione per la formazione in ottica industria e servizi 4.0.

Politiche attive del lavoro. Proponiamo l’attivazione di un sistema misto pubblico-privato di politiche attive che coinvolga i Centri per l’impiego e le Agenzie per il Lavoro basato sul merito, premiante, e che abbiano come fine ultimo la reale collocazione o ricollocazione di tutte le persone in cerca di lavoro. Proficua connessione tra politiche passive e politiche attive.

Rilancio dell’alternanza scuola-lavoro. Rafforzare e aumentare le ore dedicata ai percorsi di alternanza. Monitoraggio sui percorsi già avviati e valutazione sui reali impatti allo scopo di migliorare costantemente le attività e le finalità.

Flessibilità. Serve un sistema equilibrato che sappia coniugare le esigenze delle imprese con quelle dei lavoratori. A tal fine riproponiamo l’abolizione della causali per i contratti a termine e in somministrazione aumentandone la durata fino a 36 mesi. Sviluppare una logica di work-life balance. Reintrodurre i voucher lavoro per la regolarizzazione di centinaia di migliaia di “lavoretti” che oggi continuano a svolgersi nell’ambito del lavoro nero.

Incentivi permanenti alle assunzioni con contratti stabili e a tempo indeterminato. Introdurre incentivi significativi per favorire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro della durata almeno triennale e premiare le aziende che applicano i contratti a tempo indeterminato.

Futuro Pensioni. Riforma della tassazione sui fondi pensione integrativi attraverso un forte incentivo alla deducibilità. Avviare una riflessione sull’opportunità di rendere obbligatoria l’adesione ai fondi pensioni integrativi per i dipendenti e i parasubordinati.

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