mercoledì 26 gennaio 2022
Iniziativa del Cai-Consorzi agrari d'Italia rivolta ai primi 21 tirocinanti. Al via le lezioni per diventare potatori della vite. Le opportunità per chi investe nel mercato del vino
Primi corsi all'Academy del Cai-Consorzi agrari d'Italia

Primi corsi all'Academy del Cai-Consorzi agrari d'Italia - Cai

COMMENTA E CONDIVIDI

Le aziende agricole richiedono figure professionali specializzate e di alto profilo che le accompagnino nelle sfide di ogni giorno e l’Academy di Cai-Consorzi agrari d’Italia serve a selezionare e formare i migliori giovani proprio con l’obiettivo di offrire un’assistenza completa e al passo coi tempi alle imprese. È iniziato nella sede di San Giorgio di Piano (Bologna) il percorso formativo dei primi 21 giovani dell’Academy di Cai, primo hub strategico dell’agricoltura italiana per la fornitura di servizi, mezzi e prodotti agricoli. I ragazzi, provenienti da ogni parte d’Italia, tutti di età compresa tra 25 e 30 anni con un percorso di studi in ambito agrario e zootecnico, selezionati tra oltre 130 candidature, per sei mesi alterneranno la formazione in aula, organizzata in collaborazione con Inipa Coldiretti, con il lavoro in campo a stretto contatto con le aziende agricole e con le agenzie Cai. Il progetto poggia su una rete che produce oltre 500 milioni di ricavi annui e conta più di 11 mila soci agendo come un vero e proprio “hub” per il collocamento delle grandi produzioni. A oggi fanno parte di Cai: BF spa, Consorzio dell’Emilia, Consorzio del Tirreno, Consorzio Centro Sud e Consorzio Adriatico. Cai supporta le aziende agricole in tutto il territorio nazionale con un percorso di crescita basato su una razionalizzazione che nel medio periodo riduce i costi dei mezzi di produzione, un'assistenza tecnica completa, una vasta rete di prodotti e servizi, l'innovazione e la valorizzazione dei prodotti simbolo del made in Italy, promuovendo accordi di filiera in grado di valorizzare sui mercati il lavoro giornaliero dei produttori e garantire qualità al consumatore.

Nuovi corsi di potatura della vite

A un anno dalla nascita, Vine master pruners Academy by Simonit&Sirch, la prima piattaforma digitale al mondo dedicata alla formazione sulla potatura della vite e per la gente di vigna, lancia i nuovi corsi Vine pruner advanced. I nuovi corsi, oltre a lezioni on line e video on-demand, offrono anche sessioni pratiche in presenza e danno la possibilità di ottenere i relativi certificati dopo il superamento di un esame da tenersi in vigna. L'Academy ha formato oltre 15 mila professionisti con l’istituzione di varie scuole nei più importanti distretti vitivinicoli del mondo. Inoltre, con più di 8mila iscritti - è anche la più grande comunita di potatori di tutto il mondo. Gli esami e le sessioni pratiche per l’inverno e primavera 2022 si terranno in varie sedi in Italia: Campania, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto. Per maggiori informazioni: www.vinemasterpruners.cominfo@vinemasterpruners.com.

Investire nel mercato del vino

Il mercato del vino è uno dei più importanti e iconici settori economici a livello internazionale e attrae sempre più investitori da ogni parte del mondo, puntando su prodotti unici, capaci di promettere un ritorno economico sicuro e allo stesso tempo godibile. In questo vivace scenario, l’Italia ha guadagnato un ruolo di tutto rispetto soprattutto negli ultimi tre anni. Lo sa bene Oeno Group, gruppo internazionale del settore degli investimenti del fine wine, con sedi a Londra, Bordeaux, New York, Madrid, Monaco e in Toscana, che oggi decide di rafforzare la propria presenza nel mercato italiano, scegliendo Gabriele Gorelli, primo master of wine italiano, come brand ambassador. I master of wine sono considerati i massimi esperti di vino nel mondo con competenze trasversali e con la missione di promuovere l'eccellenza, la condivisione e la conoscenza tra i diversi settori della comunità globale del vino. Sono 418 in tutto il mondo e Gabriele Gorelli è il primo e unico italiano, nominato nel 2021. In dieci anni l’Italia è passata dal detenere appena l’1% di tutto il mercato secondario a quote odierne di 15-16%. È in questo positivo scenario che Oeno Group punta proprio sull’Italia, che sembra avere ancora molto potenziale da esprimere.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: