giovedì 28 dicembre 2017
I benefici potranno interessare fino a un milione e 200mila posti di lavoro
Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda

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Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha firmato il decreto che dal primo gennaio 2018 consentirà di ridurre il costo dell'elettricità per le imprese manifatturiere energivore. Il decreto ha ricevuto i pareri e le osservazioni delle Commissioni Parlamentari e dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, Autorità che, nell'ambito delle proprie competenze e in coordinamento con il decreto, renderà contestualmente operativa la nuova struttura tariffaria degli oneri di sistema per i clienti non domestici, necessaria per adeguarsi alle regole europee.

Il provvedimento, frutto di un complesso lavoro di confronto con la Commissione Europea durato tre anni, consente di ridurre il differenziale di prezzo dell'energia elettrica pagato dalle imprese più esposte alla concorrenza estera, introducendo anche in Italia le nuove misure rese possibili dall'Europa: si potrà così ottenere un progressivo allineamento dei costi per la fornitura di energia elettrica delle imprese italiane ai livelli degli altri concorrenti europei.

La riduzione del costo dell'energia per le imprese energivore, insieme al sostegno all'innovazione attivato con il piano Industria 4.0, costituisce la base per un recupero di competitività del made in Italy e di tutti i settori industriali, per rilanciare la crescita, contrastando il rischio di delocalizzazioni.

Le oltre 3mila imprese che potranno accedere ai nuovi benefici, complessivamente un miliardo e 700 milioni di euro, sono una parte fondamentale della manifattura italiana, dal settore alimentare alla filiera di produzione dei materiali di base con oltre 400 mila addetti diretti, 36 miliardi di euro di valore aggiunto, circa 130 miliardi di euro di fatturato.

La filiera che, in modo diretto e indiretto, beneficerà della ripresa della competitività dei processi produttivi energivori genererà un impatto ben più ampio in termini di crescita dell'occupazione, interessando fino a un milione e 200mila posti di lavoro, così come per il valore aggiunto e per il fatturato.

Poiché il rilancio dei settori industriali passa attraverso l'innovazione tecnologica e una maggiore sostenibilità ambientale, il beneficio sarà calcolato utilizzando parametri di consumo basati su
standard di efficienza energetica, spingendo le imprese energivore a un ulteriore passo avanti in tal senso.

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