venerdì 4 gennaio 2013
​Secondo Rosario Rasizza (nella foto), amministratore delegato di Openjobmetis, possono essere attive sia nella intermediazione sia nella somministrazione.
COMMENTA E CONDIVIDI
​"La riforma Fornero ha provocato un irrigidimento della flessibilità in entrata che, in questi primi giorni del 2013, sta mettendo a rischio il rinnovo di 500mila contratti di lavoro precari, come evidenziato dagli ultimi dati forniti dal sindacato Nidil Cgil. Una situazione destinata purtroppo a ripetersi anche a ridosso della scadenza dei 36 mesi utili per la maturazione del diritto alla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato. In questo scenario, le agenzie per il lavoro rappresentano uno strumento per far emergere la flessibilità positiva, coniugando le esigenze dei lavoratori con quelle delle imprese". A lanciare l'appello è l'agenzia per il lavoro Openjobmetis.
"Le misure del ministro Fornero che intendono contrastare la precarietà - avverte Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis - rischiano di determinare l'esatto effetto opposto. Piuttosto che il superamento della precarietà, nella migliore delle ipotesi, si assisterà a un aumento della platea di lavoratori che saranno costretti a passare da un'impresa all'altra".
"Infatti, le imprese non in grado di stabilizzare i lavoratori temporanei - dice - dopo 36 mesi di lavoro a termine sostituiranno i vecchi con nuovi lavoratori, sempre a termine. Il rischio è un mercato del lavoro con tante sliding doors, caratterizzato dall'aumento del numero complessivo dei rapporti di lavoro e dalla riduzione della loro durata".
"Per avere conferma di questo fenomeno, basta guardare a tutte le indagini empiriche - sottolinea - che confermano che il 75% dei nuovi contratti di lavoro è a tempo determinato. Nella peggiore delle ipotesi, il rischio che i lavoratori a tempo determinato corrono è lo stesso denunciato dal Nidil Cgil per i collaboratori a progetto: la perdita del lavoro o il downsizing attraverso altre forme di lavoro meno tutelate come le partite Iva o le collaborazioni occasionali".
"In questo scenario - prosegue Rasizza - le agenzie per il lavoro hanno la possibilità di giocare responsabilmente i ruoli che competono loro, sia come intermediari del mercato del lavoro, sia come datori nella somministrazione di lavoro: occorre infatti dire chiaramente che la risposta all'irrigidimento della flessibilità in entrata non può essere una corsa al ribasso delle tutele dei lavoratori. Alla lunga, l'aumento della volatilità dei rapporti di lavoro e la loro destrutturazione legale e sindacale non impoveriscono solamente il mercato del lavoro nel suo complesso, ma anche le singole imprese".
"Il sistema produttivo ha bisogno di buona flessibilità - spiega - ossia di quella flessibilità funzionale che gli consente di disporre di lavoratori ben selezionati e ben preparati, ancorché temporanei. La somministrazione di lavoro è la buona flessibilità".
"Grazie alla loro bilateralità - assicura Rasizza - le agenzie per il lavoro riescono a formare i lavoratori secondo le esigenze più immediate delle imprese utilizzatrici per un rapido placement. La struttura legale e contrattuale della somministrazione consente di coniugare armonicamente le esigenze di tutela dei lavoratori e le esigenze di flessibilità delle imprese".
"Infatti, nel confronto con il governo preliminare alla riforma Fornero, le stesse organizzazioni sindacali - ricorda - avevano riconosciuto unitariamente la somministrazione come la forma più tutelante dei lavoratori, con la quale assorbire anche le altre forme meno tutelate di lavoro temporaneo e atipico".
"Per questi motivi, le agenzie - conclude - devono essere pronte a raccogliere la proposta di individuare strumenti e soluzioni per la trasformazione dei contratti di collaborazione a progetto in contratti di somministrazione di lavoro, per via negoziale con le organizzazioni sindacali. Dal canto loro, le agenzie potrebbero trovare soluzioni di accesso ai finanziamenti bancari per sostenere quelle imprese che virtuosamente iniziano questo percorso".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: