venerdì 1 dicembre 2017
La mancanza di opportunità di sviluppo della carriera porta a una minore lealtà e a maggiore mobilità
Ecco come evitare la fuga dei lavoratori
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In un contesto in cui il mercato del lavoro si stringe e la competizione per i migliori talenti diventa più accesa che mai, offrire uno sviluppo della carriera diventa una conditio sine qua non per mantenere in azienda i talenti. Eppure Adp Research Institute, con il rapporto "The Evolution of Work 2.0" con un campione di 8.500 dipendenti e datori di lavoro in Europa, sottolinea la distanza dei comportamenti effettivi rispetto all’assunto formulato. Secondo la ricerca emerge infatti che nonostante la forte lealtà dei dipendenti nei confronti della propria azienda gli stessi diffidano dei loro datori di lavoro affermando, per il 64%, che non esiste alcuna sicurezza del lavoro. Ne consegue che il 38% dei dipendenti è passivamente alla ricerca di nuove opportunità, un dato assolutamente sottovalutato dal 23% dei datori di lavoro. Ad evidenziare l’insoddisfazione nella valorizzazione dei propri talenti, il 44% dei lavoratori intervistati dichiara di considerare una posizione alternativa a pari compenso o addirittura a salario inferiore, infatti in Europa è sufficiente un aumento del 12% dello stipendio per convincere i lavoratori a cambiare azienda.

Eppure i dipendenti il più delle volte non sono consapevoli delle opportunità di promozione o di possibilità di cambiare mansione all’interno della propria realtà aziendale. Infatti, contrariamente da quanto ritiene oltre i due terzi del campione dei datori di lavoro, solo il 39% dei dipendenti ha dichiarato di interessarsi ed essere a conoscenza di nuove posizioni all’interno della propria azienda.

È interessante infine notare il distacco dall’effettivo bisogno di ciascuna azienda di mantenere e coltivare talenti con la convinzione generalizzata che per guadagnare di più e avanzare nella carriera sia assolutamente necessario lasciare l’azienda attuale. A esserne convinti lo sono soprattutto i datori di lavoro: 57% contro 46% per l’aumento di stipendio e 54% contro 41% per quanto riguarda il progredire della carriera.

«Ci troviamo quindi a fronteggiare un contesto in cui ci si aspetta ormai che i dipendenti lascino ad intervalli regolari il proprio posto di lavoro - afferma Virginia Magliulo, General Manager di Adp Italia –. Un’evidenza certamente destabilizzante per il mercato del lavoro che ne è certamente interessato in maniera capillare. Ciascuna impresa infatti dovrà mettere in atto nuove strategie, più efficaci ed efficienti, per conquistare e mantenere talenti utili anche al proprio successo. Fare informazione in merito alle opportunità di carriera interna, potrebbe essere difatti un primo passo verso una rinnovata fiducia e fedeltà dei propri impiegati».

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