sabato 24 marzo 2018
Sono 448 i rifugiati inseriti nel mondo del lavoro nel 2017, +26% rispetto al 2016
Un premio alle politiche di inclusione
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The Adecco Group crede che creare le giuste basi per un mondo del lavoro più inclusivo, in grado di valorizzare la ricchezza della diversità, sia uno degli impegni imprescindibili per un futuro accessibile a tutti.
In quest’ottica, presso la sede di Assolombarda a Milano alla presenza di rappresentanti del Comune e della Prefettura di Milano, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) ha riconosciuto The Adecco Group Italia tra le 50 aziende italiane che nel 2017 hanno favorito l’inserimento professionale di persone rifugiate e hanno sostenuto il loro processo d’integrazione in Italia.

Monica Magri, Hr director di The Adecco Group Italia ha commentato: «Siamo particolarmente orgogliosi di ricevere questo riconoscimento da parte di Acnur perché crediamo che il lavoro sia un acceleratore fondamentale per l’inclusione sociale e culturale. Proponiamo infatti dal 2008 percorsi di integrazione che permettono ai rifugiati e alle persone in condizione di difficoltà di poter contare su un reddito e di progettare il proprio futuro, contribuendo a generare valore positivo nei sistemi economici in cui si inseriscono».

L’esperienza decennale nell’ambito di percorsi di integrazione inclusivi e approfondite analisi ha permesso a The Adecco Group di identificare i settori migliori all’interno dei quali i rifugiati possono trovare lavoro.
In tali settori è stata creata una rete di imprese maggiormente sensibili al tema, in grado di offrire adeguate posizioni di lavoro e in continua crescita. Solo nel 2017, infatti, anno di riferimento della premiazione, The Adecco Group ha permesso a 448 rifugiati di inserirsi nel mondo del lavoro, ben il 26% in più rispetto all’anno precedente.

A The Adecco Group è stato conferito da parte di Acnur il logo Welcome - Working for refugee integration, che potrà essere esposto e utilizzato nelle attività di comunicazione della società. Il progetto, sostenuto da ministero del Lavoro, ministero degli Interni e Confindustria, prevede che il logo venga assegnato annualmente alle imprese che, in base alle proprie possibilità, si saranno distinte per aver effettuato nuove assunzioni di beneficiari di protezione internazionale o comunque avranno favorito il loro concreto inserimento lavorativo e sociale, ed imprese che ne avranno incoraggiato la nascita di attività di autoimpiego.








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