lunedì 25 luglio 2016
​Il gruppo pioniere del web sarà acquistato dal colosso americano delle Tlc per una cifra di 4,8 miliardi di dollari. E' la fine dell'avventura iniziata in un aula dell'Università di Stanford nel 1994.
Addio Yahoo, venderà internet a Verizon
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​Il gruppo pioniere del web sarà acquistato dal colosso americano delle Tlc Verizon, per una cifra di 4,8 miliardi di dollari. L'accordo punta a fondere due titani della rete: Yahoo!, appunto, e Aol, che Verizon comprò lo scorso anno per 4,4 miliardi di dollari.

Alla piattaforma di Aol si andranno dunque ad aggiungere tutti i contenuti internet di Yahoo!: dal motore di ricerca al servizio email, dalle news alla finanza, dallo sport ai servizi video. E così con questo matrimonio Verizon lancia la sfida a Google e Facebook, e spera di creare un gruppo abbastanza forte - il terzo - da competere sul fronte della raccolta pubblicitaria online. Un mercato che vale almeno 187 miliardi di dollari. Fuori dell'accordo restano invece la parte dei brevetti e le quote che Yahoo! ha in Alibaba e in Yahoo! Japan, che hanno un valore complessivo di circa 40 miliardi di dollari. Anche il nome Yahoo! sparirà.

È la fine di una fiaba, cominciata nel 1994 in un camper e in una stanza del dormitorio dell'universita di Stanford, in California, con una start up fondata da due studenti: Jerry Yang e David Filo. Una impresa che per una generazione intera è diventata la principale porta di accesso al web. Ma si tratta anche della resa della ceo di Yahoo, Marissa Mayer, e del suo tentativo di rianimare una società che naviga da anni in acque turbolente per l'erosione di ricavi e redditività. "La vendita della nostra attività operativa - ha commentato la manager ex Google al timone dal 2012 - che si separa in modo efficace dai nostri di asset azionari asiatici, è un passo importante nel nostro piano per sbloccare valore per gli azionisti".

Soltanto la settimana scorsa la società guidata dalla Mayer aveva diffuso conti ancora deludenti, con un rosso di 494 milioni di dollari, un'emorragia rispetto alla perdita di 21,8 milioni di un anno prima. Questo nonostante i ricavi siano stati rianimati, a 1,31 miliardi dagli 1,08 miliardi del secondo quarto del 2015. Ad appesantire l'andamento di questi mesi i pessimi risultati di Tumblr, il servizio di social-blogging acquisito da Yahoo nel 2013 per 1,1 miliardi di dollari, che oggi vale due terzi in meno di allora. L'acquisizione di Tumblr doveva essere il colpo della Mayer e un modo per rilanciare gli utenti, soprattutto tra i giovani e nel mobile. Invece si è rivelato un boomerang per la manager che ora, proprio dal suo profilo del sito di micro-blogging, dichiara di voler mantenere un incarico nella nuova società operativa. In merito è sembrato freddo Marni Walden, che sarà il capo azienda post-acquisto. Alla Cnbc ha sottolineato che la questione management deve essere ancora discussa.
 
Verizon, che le indiscrezioni degli ultimi giorni davano ormai come vittoriosa, può esultare per aver prevalso su altre importanti pretendenti, tra cui alcune dirette concorrenti nelle telecomunicazioni. Secondo le indiscrezioni della stampa Usa, erano ancora in corsa all'inizio della scorsa settimana almeno cinque gruppi: oltre a Verizon, anche Vector, Quicken, At&T e Tpg. "L'acquisizione di Yahoo permetterà a Verizon di ottenere una posizione altamente competitiva tra le maggiori società globali del settore media e ci aiuterà ad accelerare il flusso di entrate nella pubblicità digitale", ha commentato Lowell McAdam, presidente e ceo di Verizon. Sia il colosso delle tlc sia Yahoo hanno reagito aprendo in ribasso a Wall Street, anche se il calo di Verizon è rimasto contenuto.
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