venerdì 21 aprile 2017
Secondo un'indagine di Fondazione Symbola e Cloros in collaborazione con Accredia (l'ente unico nazionale di accreditamento), addetti cresciuti del 4% nelle pmi con certificato accreditato
«Più posti con la certificazione energetica»
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Secondo una recente indagine firmata Fondazione Symbola e Cloros in collaborazione con Accredia (l'ente unico nazionale di accreditamento), le piccole e medie imprese con certificato energetico accreditato, nel periodo 2009-2013, hanno visto crescere gli addetti del 4%, contro lo 0,2% delle altre. Questo perché godono di miglior vita con fatturati aumentati mediamente del 3,5%, anche grazie alle maggiori esportazioni. A ciò si aggiunge il fatto che l’efficienza delle aziende certificate si traduce anche in minori oneri economici e in minori costi, in virtù di una migliore gestione delle risorse aziendali.

Per quanto riguarda le imprese, la certificazione accreditata conferisce maggiore incisività e penetrazione sul mercato, grazie al vantaggio competitivo; inoltre attraverso di essa il fornitore può dimostrare al cliente che opera in conformità alle norme nazionali ed internazionali e alle prescrizioni attinenti al proprio campo di attività. Essa infatti verifica, in modo terzo e indipendente, il mantenimento e l’aggiornamento delle competenze dei professionisti o l’approccio sistemico al miglioramento continuo dei processi relativi a un sistema di gestione. In più, è facilitato l’accesso alle gare pubbliche e si accresce la reputazione aziendale e la fiducia trasmessa ai consumatori.

«Molti sono i posti di lavoro che si potrebbero creare - spiega il presidente di Accredia, Giuseppe Rossi - grazie alla certificazione accreditata, in questo settore, dal momento che il decreto legislativo 102/2014 ha imposto l’obbligo alle grandi imprese e a quelle energivore di effettuare diagnosi energetiche nei propri siti produttivi, allocando anche dei Fondi al fine di incentivare le pmi a sottoporsi ad audit energetici. E di fatti l’importanza delle certificazioni ambientali si sta già facendo sentire nel mondo del lavoro».

Questo tipo di certificazione risponde alla richiesta dei consumatori di avere garanzie sempre crescenti sull’affidabilità e sostenibilità dei beni e servizi acquistati, contribuendo all’adozione di comportamenti energeticamente consapevoli e con ricadute positive sull’ambiente.

Per ciò che riguarda nello specifico, i benefici derivanti dalla certificazione accreditata, gli Ege hanno evidenziato l’aumento della reputazione professionale (per il 48%), una maggiore visibilità sul mercato (32%), l’avanzamento professionale (11%) e la facilitazione nelle gare di appalto (10%). Le società che forniscono servizi energetici hanno identificato come benefici: l’aumento della fiducia del cliente nel prodotto o servizio offerto (per il 66%), la maggiore visibilità sul mercato (per il 64%), l’aumento della qualità dei servizi forniti (55%), la facilitazione nella partecipazione a gare d’appalto (51%) e la maggior credibilità con le istituzioni bancarie (26%).

Le organizzazioni certificate Iso 50001 hanno evidenziato come benefici l’opportunità di misurare la prestazione energetica (72%), o di innescare l’innovazione di processo, l’identificazione delle priorità in campo energetico (53%), il miglioramento delle competenze (31%).

Nel 2016 sono stati 1.674 gli esperti in gestione dell’energia certificati sotto accreditamento: il 44% di essi lavora nel settore dell’agricoltura, che è quello che ha il maggior numero di organizzazioni che si sono dotate di un energy manager certificato Ege, seguito da quello dell’industria e del terziario, rispettivamente con il 25%, della Pubblica amministrazione con l’11% e dei trasporti con il 7%.

«Oggi quello dell’efficienza energetica è uno degli strumenti principali per raggiungere gli obiettivi di politica ambientale e per il miglioramento dei consumi energetici che ha individuato l’Unione Europea - ha commentato Rossi -. E affidarsi alle certificazioni accreditate è una delle soluzioni che ha introdotto anche il governo italiano per raggiungerli. Come evidenziato dalla ricerca, chi punta alla sostenibilità dei propri servizi ottiene un vantaggio competitivo sul mercato, riduce il rischio, si posiziona meglio, accresce la propria reputazione tra i clienti e rafforza credibilità e immagine. La certificazione rilasciata da un organismo autorizzato, terzo e indipendente diventa pertanto un asset vantaggioso per tutti, dalle imprese, alla Pa, ai consumatori finali. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere nell’indagine gli esperti e le aziende che si occupano e si sono dotate di certificazione accreditata per approfondire gli aspetti positivi e aree di miglioramento di questo settore, raccogliendo anche il contributo del ministero dello Sviluppo economico e di quello dell’Ambiente, che hanno ribadito come la qualificazione degli operatori rappresenti un fattore chiave per migliorare il mercato dei servizi energetici. Rispetto ad altri Paesi come la Germania, che vanta più di 6mila aziende che hanno certificato il loro sistema di gestione dell’efficienza energetica siamo un po’ più indietro nell’utilizzo di queste forme di certificazione, attestandoci oggi su un numero di certificati vicino ai 1.300; il trend però è in forte crescita rispetto all’anno scorso e le politiche incentivanti del governo dovrebbero ulteriormente facilitare il ricorso da parte delle imprese e pubblica Amministrazione a questi strumenti».

Gli operatori che potranno fare queste diagnosi sono esperti in gestione dell’energia e auditor. ll valutatore di sistemi di gestione ambientale che sia auditor o figura certificata sotto accreditamento deve soddisfare determinati requisiti in termini di istruzione e di esperienza lavorativa, nonché di caratteristiche personali, appositamente definiti a livello di standard internazionale Iso. In particolare, deve avere un numero determinato di anni di esperienza lavorativa di cui almeno due nel campo della gestione ambientale e 40 ore di formazione specifica, per la quale ci sono appositi corsi. Per supportare al meglio i professionisti, proprio Accredia collabora con docenze su diversi Atenei e finanziando borse di studio al Politecnico di Torino e presso l’Università di Verona.

«Gli studi scientifici agevolano il percorso per diventare tecnici nei settore dell’energia e dell'ambiente - conclude il presidente di Accredia -. Ai nostri giovani il consiglio che si può dare, in questo come in altri settori, è quello di affiancare agli studi esperienze sul campo, al fine di poter conoscere le applicazioni pratiche delle nozioni acquisite durante gli studi. Sì, per esempio, le certificazioni degli esperti in gestione dell’energia e degli auditor energetici danno grande rilievo, tra i criteri di ammissione all’esame, all’esperienza svolta sul campo, creando opportunità anche per lavoratori che si vogliono ricollocare».

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